DA VILLA A MANICOMIO INFANTILE. FANTASMA DEL BAMBINO AD AGUSCELLO

di Roberto Fiordi

Se si tratta di un fatto disumano che una persona diventi oggetto di sperimentazione per la scienza medica, lo è ancora di più quando tale persona è un bambino. L’atrocità di medici e di suore che utilizzavano, secondo quanto riportano voci di paese,  bambini nella qualità di cavie per i loro test, come fossero stati animali da laboratorio, è quanto accadeva all’interno di una villa nel ferrarese, adibita a casa  di cure psichiche per innocenti piccole creature con problemi mentali. A quanto sembra, molti di questi piccoli possono essere morti tutti insieme, ma lo spirito di uno di loro si aggirerebbe nel giardino della struttura

Misteri e Paure questa volta ci porta ad Aguscello, alle porte di Ferrara, dove sorge una solida struttura di 3 piani nel bel mezzo di un’incolta vegetazione. La struttura si trova ad essere totalmente in stato d’abbandono dagli anni ’70, senza che se ne conoscessero i motivi certi, nei quali s’infittisce sempre di più il fascino del mistero che avvolge l’ex manicomio infantile.

Il collante che lega l’improvvisa cessazione dell’attività ospedaliera nell’anno 1970 con il misterioso abbandono della struttura stessa sembra essere la morte di tutti i piccoli ospiti della casa di cura avvenuta per motivi ancora misteriosi nell’ultimo giorno della sua esistenza.

Sulla base di ciò viene detto che l’ex manicomio sia infestato dalle anime delle piccole creature che sono state ospiti al suo interno e che non si sono ancora rassegnate alla loro morte e alle condizioni di sofferenza a cui venivano sottoposte dalle suore che gestivano l’ospedale psichiatrico. Non è un caso quindi se oggi il discusso ex manicomio di Aguscello viene presentato anche come una delle strutture più sinistre e infestate d’Italia.

All’origine l’immobile era una villa i cui primi documenti risalgono al 1870, ma affonda le propria origini di ospedale psichiatrico infantile agli inizi del periodo bellico italiano, sotto il regime fascista (1940), quando  Amelia Guerra, moglie dell’ultimo proprietario, vendette l’intera struttura alla Croce Rossa, che ci realizzò una clinica psichiatrica per bambini affetti da gravi problemi psichici.

Attorno a questa villa girano molte voci, tanto da essere considerata la più chiacchierata di Ferrara; tuttavia, però, sembra che non ci siano documenti scritti che possano testimoniare quanto accadeva al suo interno. Cartelle cliniche, documentazioni scritte e altro ancora sembrano essere completamente spariti nel nulla, senza che manchi, tuttavia, il sospetto che dietro a tali misteriose scomparse ci possa essere stata la mano di qualcuno interessato.

In ogni modo la gestione dell’ospedale psichiatrico la Croce Rossa l’aveva affidata alle suore, le quali – a quanto riportano semplici dicerie o pura realtà – maltrattavano le innocenti creature ospiti. Si parla di maltrattamenti fisici e psichici che da parte loro venivano esercitati nei confronti dei poveri, piccoli e innocenti malati.

Gli amanti dell’occulto e del paranormale, o semplicemente i curiosi che ci hanno messo piede dentro, hanno avuto modo di verificare di persona e di fotografare le impressionati e obbrobriose scritte, che riportano persino frasi blasfeme, che costellano le pareti interne delle stanze.

L’atmosfera stessa risulta essere alquanto tetra, e fra i mucchi d’immondizia e calcinacci disseminati nelle varie stanze, raccontano di avere visto piccole sedie, lettini e altro ancora, fra cui – appunto – strumentazioni per le cure mediche che possono essere facili oggetto di critiche sul sistema terapeutico. E fra queste un elettroshock, quale prova tangibile dei metodi poco ortodossi utilizzati per le cure nei riguardi dei bambini.

Documenti accertano che il 1970 segna l’ultimo anno di utilizzo della villa come ospedale psichiatrico dell’infanzia, dopodiché, senza ancora essere state chiarite le cause della cessazione dell’attività, la struttura è stata lasciata al completo abbandono, diventando così luogo aperto ai vandali, ai tossicodipendenti e persino teatro di messe nere e stregonerie.

Ci sono storie che raccontano che l’abbandono dell’ospedale sia avvenuto a seguito di un incendio interno – fortuito o doloso non ci è dato saperlo – che è costato la vita a tutte le piccole creature ospiti della struttura, tenute rinchiuse all’interno delle stanze all’ultimo piano per ordine delle malvagi suore.

Un’altra versione farebbe coincidere la chiusura della casa di cura con la morte dei suoi ospiti a causa dello scoppio di un’epidemia virale. A seguito delle tanti morti, persone hanno poi sepolto quei piccoli corpi in una fossa comune nella zona boschiva non distante dal manicomio, che in seguito la fossa sarebbe stata individuata.

E una terza verità, quella più agghiacciante, è quella che racconta di un bambino di 12 anni circa, di nome Filippo Erni, che colpito da una grave forma di schizofrenia, dovuta molto probabilmente alle condizioni di maltrattamenti ricevuti all’interno del manicomio, uccise i suoi compagni prima che venisse rinchiuso nella stanza di punizione all’ultimo piano.

Dopo essere stato rinchiuso, il piccolo Filippo si gettò per disperazione dalla finestra, incontrando la morte. E alcuni Gosbasters che si sono introdotti nella struttura danno testimonianza di aver percepito lo spirito del biondo 12enne che si aggira accigliato correndo per tutto il giardino del sanitario.

Prima dei Gostbaster è molto probabile che qualche altra persona abbia potuto riconoscere il fantasma di questo bambino, perché se i documenti del sanitario sono scomparsi tutti e ancora circola questo nome, vuol dire che qualche persona che ha frequentato il manicomio doveva conoscere il piccolo Filippo.

All’interno del manicomio si lega un’altra storia che parla di una giostra che gira da sola e c’è chi sostiene che a farla muovere siano gli spiriti dei bambini ospiti della struttura rimasti uccisi al suo interno.

Verità, bugia o suggestione, a ogni modo pare che quando si entra all’interno dell’ex manicomio si venga colti da un qualcosa di misteriosamente opprimente, come se quel qualcosa ci volesse rimandare indietro. E a detta degli esperti certe sinistre sensazioni sono forse dovute alle anime dei piccoli che ancora ci vivono dentro, anche perché, dicono sempre gli esperti, in ogni stanza c’è una forte concentrazioni di energia soprannaturale.

C’è infatti in una stanza una piccola giostra e su un muro  un’inquietante scritta che recita: “Chiunque farà girare la giostrina, non riuscirà più a fermarla perché le anime dei bambini giocheranno in eterno“. Fenomeni paranormali che senz’altro la ragione rifiuta di credere, ma testimonianze affermano di avere udito all’interno di quella stanza voci di bambini e di aver visto un movimento molto sottile della giostrina.

Una domanda che a distanza di moltissimi anni sarebbe da farsi è come mai la struttura, che oggi si sta trovando in una condizione molto fatiscente e pericolosa, mancante di pavimentazione in molti punti, parte del tetto crollato e scale assolutamente pericolose che impediscono l’accesso ai piani superiori, una volta cessata l’attività medica non è stata immediatamente ripresa in mano anche per altre e nuove destinazioni? Che siano realmente gli spiriti di questi fanciulli ad averlo impedito?