27 gennaio 2021 – Evento in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria”

Nella mattinata di oggi, si sono svolte, presso la Prefettura di Prato, in modalità telematica, le celebrazioni per il “Giorno della Memoria”. Già trasmesso in diretta con gli istituti scolastici della Provincia di Prato e disponibile in streaming, per il prossimo mese, mediante il link pubblicato sul sito della Prefettura, l’evento ha avuto come protagonisti ed interlocutori principali i giovani, in linea con quanto immaginato dal legislatore nella disciplina istitutiva (contenuta nella L. 20 luglio 2000, n. 211), che concepisce la giornata della memoria come un momento di narrazione di fatti e di riflessione, “in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado”.

La cerimonia ha preso avvio con i saluti del Prefetto Adriana COGODE, del Presidente della Provincia Francesco PUGGELLI, del Sindaco di Prato Matteo BIFFONI e del Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale Susanna PIZZUTI, introdotti dal moderatore dell’incontro, il Prof. Stefano POLLINI, Coordinatore della rete dei Presidi degli Istituti
Scolastici di Prato (RISPO). Negli interventi di apertura è stato posto unanimemente l’accento sull’importanza del ritrovarsi, anche se con modalità inconsuete, in questa occasione, pur nel rispetto e con i limiti imposti dalle misure di prevenzione anticovid: la scelta, avvertita come doverosa, di riunirsi, pur se a distanza, è sintomatica della volontà di non archiviare la commemorazione odierna come una mera ricorrenza sul calendario.

Il Prefetto ha sottolineato, infatti, che “oggi, dopo 76 anni da allora, siamo [ancora] chiamati a riflettere sulla forza e sul valore della libertà e della democrazia: ogni giorno dobbiamo saper riconoscere il male, il pericolo di un ritorno dell’intolleranza razziale, della prevaricazione, della folle idea di una superiorità etnica”. L’invito è a non “scrollarci di dosso il peso di una responsabilità che coinvolge tutti, in quanto tutti parte dell’umanità, di quella umanità fatta anch’essa di madri, padri, figli e che ha torturato, ucciso secondo un lucido progetto stragista”. Il Prefetto ha ricordato l’incursione via web a danno di Lea Tagliocozzo, vittima di insulti razziali: tali episodi dimostrano che il virus della discriminazione non è stato ancora definitivamente eradicato, pur manifestandosi attraverso forme e canali diversi, e che, pertanto, è necessario continuare ad “intercettare le insidie che oggi si annidano camuffate a volte dal benessere, dal qualunquismo, dall’apparente tranquillità di un vivere egoistico e indifferente”.

Il Prefetto ha convintamente affermato che il faro in questa missione deve essere la nostra Carta Costituzionale, le nostre armi la conoscenza, la coscienza civica e collettiva, la legalità e l’uguaglianza; “armi da usare contro il nemico più pericoloso: l’indifferenza. L’indifferenza è atrofia dell’intelletto, è distacco dalla vita reale, è vuoto di valori e idee, quel vuoto che rende indistinguibile il bene dal male”. Ha poi concluso il suo intervento esortando i giovani ad essere vigili sentinelle contro le “fasulle illusioni di forza e di potere, come ad esempio il fenomeno del bullismo”, a non voltarsi mai dall’altra parte, coprendo il frastuono dell’odio con il rumore dell’amicizia, della solidarietà e dei sentimenti.

Dopo aver ringraziato tutte le istituzioni della comunità pratese, che hanno voluto unirsi al ricordo degli orrori della Shoah, il Presidente della Provincia ha evidenziato come le celebrazioni del Giorno della Memoria rappresentino l’occasione per guardare indietro, in modo da affrontare il futuro con maggiore consapevolezza; costituiscono, altresì, il tempo dell’ascolto, da dedicare alle testimonianze di coloro che hanno vissuto sulla loro pelle la drammaticità della persecuzione nazifascista. La testimonianza è dunque una componente irrinunciabile del significato simbolico della Giornata della Memoria, che acquista ancora più valore in quanto rivolta ai giovani.

In sintonia con quanto dichiarato dal Prefetto e dal Presidente della Provincia, anche il Sindaco di Prato ha segnalato la necessità di continuare a mantenere alta la soglia dell’attenzione, al fine di cogliere precocemente i prodromi dell’intolleranza. Intorno a noi, infatti, sopravvivono i sintomi di una malattia latente. Sul punto la convinzione del Sindaco è ferma: la condanna di ciò che è accaduto durante gli anni bui del nazifascismo deve essere nucleo indefettibile e patrimonio comune di tutte le forze politiche, al di là delle fisiologiche differenze; pertanto, chi prova a minare l’inconfutabilità di questi assiomi è fuori dal circuito democratico. Proprio a causa del permanere di tali pericoli, la giornata di oggi, oltre ad essere un momento celebrativo, assume anche un importante significato formativo.

Terminati gli interventi introduttivi, si è passati al clou dell’evento: gli studenti del Liceo Musicale I.S.I.S.S. “Cigognini–Rodari” di Prato si sono esibiti, in diretta, con un pezzo di Beethoven. Sono seguite le relazioni di due docenti dell’I.P. “Marconi” di Prato, le Prof.sse Miriam PIEROZZI e Franca LICATA. In particolare, la prima ha messo in rilievo come le atrocità del nazifascismo siano state l’apice di una politica scellerata attuata dalle potenze europee ed il culmine di lungo percorso storico.

Dopo la proiezione del video preparato da due studenti del Marconi, il Presidente della Consulta, Niccolò SANESI, con parole commosse e accorate, ha raccontato la sua esperienza legata al treno della memoria, risalente al maggio del 2018. Ha sottolineato come per lui sia stata un’esperienza traumatica ma allo stesso tempo formativa, che, pur avendo aperto una profonda ferita, gli ha illuminato la strada verso sentimenti di giustizia e di eguaglianza. Particolarmente sconcertante è stato per lui constatare che spesso passiamo accanto e addirittura attraversiamo il male senza rendercene conto. Ha infine evidenziato come la consapevolezza della Shoah lo abbia condotto a riscoprire le tracce presenti anche nella città di Prato, come le pietre d’inciampo, evocative di quel terribile periodo storico.

La cerimonia si è conclusa con la commovente lettura di un brano trattodal “Diario di Anna Frank”, a cura dello studente Cosimo BIANCALANI, ispirato, pur nella tristezza e nella solitudine dell’isolamento della protagonista, alla speranza di rivedere il cielo e alla gioia di vivere. Si è quindi passati alla consegna delle medaglie d’onore (concesse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri) ai familiari di due cittadini italiani deportati nei lager nazisti, i Sigg. Salvatore MARINELLI e Bruno CORSI. Il primo un finanziere detenuto nel campo della morte a Bathorn e l’altro un artigliere internato al campo di lavoro di Braunsch-Weig, entrambi portati ad esempio quali vittime degli orrori perpetrati dal nazismo.

Ha chiuso l’evento la performance musicale delle classi III A e III B dell’I.C. “Pertini” di Vernio (PO), che hanno eseguito la canzone “Auschwitz” di Francesco Guccini.