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Cocci e Mazzanti (FdI): “Il CREAF è prescritto, ma resta il monumento allo spreco della sinistra” Posta in arrivo

«Il caso CREAF cade in prescrizione, ma non si cancella lo spreco che è stato per la città. Non c’è una sola persona a Prato che non sappia come è andata: 22 milioni di euro pubblici buttati per un progetto mai realizzato, un capannone abbandonato, un sogno svanito e mai nemmeno riassunto nei bilanci come si dovrebbe.
Anzi proprio oggi, conclusesi le vicende personali dei suoi amministratori, il centrosinistra dovrebbe avere la fibra morale di chiarire le proprie responsabilità politiche che sono piene e sotto gli occhi della città.»

A dirlo sono Tommaso Cocci, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, e Matteo Mazzanti, esponente di Fratelli d’Italia Prato, che intervengono all’indomani della sentenza della Corte d’Appello di Firenze.

«Sul piano penale nessuna condanna, ma su questo  piano non abbiamo mai sconfinato, ma da un punto di vista politico ed etico, la vicenda CREAF è una ferita ancora aperta – afferma Cocci –.
E la cosa più preoccupante è che il metodo non è mai cambiato: il centrosinistra pratese continua a proclamare grandi opere, accendere mutui, annunciare rivoluzioni urbanistiche… ma poi lascia tutto fermo.
Lo abbiamo già visto con il CREAF. Lo stiamo già vedendo con lo Stadio del Nuoto, per cui i cittadini stanno già pagando le rate del mutuo, mentre i lavori sono al nastro di partenza.»

Gli fa eco Mazzanti:
«E poi ci sono l’Agenzia dello Spazio, la tramvia, la città dei saperi: progetti da milioni, lanciati tra fanfare e convegni. Ma niente cantieri, nessuna data, nessuna direzione.
E poi però, chi ci rimette sono sempre gli stessi: i cittadini. O no?»

Sulla conclusione giudiziaria del CREAF, entrambi rincarano:
«La prescrizione è la certificazione di un sistema che non riesce mai chiedere il conto a nessuno.
Nessuno ha restituito un euro. Nessuno ha chiesto scusa. E intanto, a Prato, ci portiamo dietro un capannone vuoto e 22 milioni svaniti.»

Fratelli d’Italia ribadisce che il CREAF è stato il più grande simbolo dello spreco istituzionale a Prato, e che nessuna sentenza potrà cancellarne la memoria.

Cocci conclude:
«Noi continueremo a ricordarlo, ogni volta che sentiremo parlare di “visioni strategiche”.
Perché finché chi governa non si assume la responsabilità politica degli errori, Prato ha il dovere di non dimenticare.
E il diritto di pretendere risultati, non solo promesse.»

Mazzanti aggiunge:
«Per vent’anni ci hanno detto: arriverà. Oggi ci dicono: è andata.
Ma a pagare, non sono mai loro. Sono sempre i pratesi.»

Tommaso Cocci
Consigliere provinciale di Prato – Fratelli d’Italia

Matteo Mazzanti
Segretario provinciale – Fratelli d’Italia Prato