Cocci (FDI) e Pieri (FI): “La montagna ha partorito il topolino, le ambizioni internazionali del Settembre Pratese rimangono al palo. Nel mentre ritorna un nome di Fonderia quello di Castellani.
“Ma il Settembre pratese non doveva essere rivoluzionato? La Giunta sembra avesse infatti ambizioni internazionali per questa nuova versione del festival, ma lo scarso interesse che c’è stato per il bando di aggiudicazione dice tutt’altro”
Ci siamo lasciati alle spalle come gestore dell’evento una cooperativa culturale in crisi quella di Fonderia Cultart: oltre 900.000 euro di debiti e un utile di appena 205 euro. Un bilancio che certifica una situazione economica complessa e difficile.
Questo è il quadro con cui Fonderia Cultart si è ritirata, nel 2024, dalla gestione del festival “Settembre Prato è Spettacolo”, dopo averlo organizzato per dieci anni grazie a fondi pubblici, patrocini e affidamenti diretti.
Ma non è finita lì.
Mentre la cooperativa affonda, il suo presidente Francesco Fantauzzi viene indicato come delegato alla Cultura dalla sindaca Bugetti per poi essere assunto come articolo 90.
Nel mentre viene bandita la nuova gara per gestire la manifestazione e, differentemente da quanto sperato dalla Giunta, c’è una scarsa partecipazione e nessun grande operatore si è affacciato.
A vincere il bando una rere di imprese di cui fa parte anche, un ex-vicepresidente di Fonderia Cultart, Alberto Castellani che torna in scena con la ditta individuale, “A-Live”.
La rete d’impresa ha vinto l’appalto da oltre 530.000 euro per le edizioni 2025 e 2026 dello stesso festival, come da determina dirigenziale n. 1423 del 19 maggio 2025.
Insomma il grande cambiamento non si è visto ed a lato invece vecchi nomi riaffiorano.
Insomma il sistema della gestione degli eventi non ha cambiato passo, ma sembra essere ancora quello di un Paesone e non quello che merita la terza città del centro Italia.
A Prato la cultura, o meglio gli eventi, sono sempre gestiti dal medesimo giro di relazioni ed è evidente che queste iniziative non trovano l’interesse di operatori di livello nazionale ed internazionale.
Nel mentre nessuno ha mai spiegato fino in fondo come sono stati utilizzati i contributi pubblici che per anni hanno sostenuto Fonderia Cultart.
Il centrodestra denuncia con forza questa situazione.
«Fantauzzi è entrato nelle cronache politiche come uomo di cultura per la Giunta Bugetti e viene assunto dal Comune. Nessuno si assume la responsabilità politica di questa gestione chiusa, autoreferenziale, priva di qualsiasi discontinuità. Per finire nella nuova organizzazione troviamo nomi che in passato hanno lavorato sempre con Fonderia Cult-art» – dichiarano Tommaso Cocci, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, e Rita Pieri, esponente di Forza Italia.
«I cittadini devono avere la garanzia che i fondi pubblici non vengano assegnati sempre agli stessi»
Giovedì verrà discussa l’interpellanza su Fonderia Cult art in Consiglio Comunale, se non arriveranno risposte soddisfacenti non ci fermeremo con gli atti ispettivi.
Inoltre rispetto agli anni precedenti, l’organizzazione pare in grande ritardo, infatti già a Marzo/Aprile doveva esserci il cartellone, invece ad oggi conosciamo appena il gestore. Ovviamente ci auguriamo che ad ogni modo l’evento riesca, data anche l’importante somma impiegata dal Comune, ma i tempo sono davvero risicati.
“A Prato la cultura è un circuito chiuso. E chi non ha ottenuto risultato, viene premiato. Noi non ci stiamo.”