Festa della Liberazione di Montemurlo, il sindaco esorta a volgersi al passato per affrontare con coraggio le sfide attuali

In piazza della Libertà stamattina di è svolta la celebrazione ufficiale per il 78esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo dedicata alle donne nella Resistenza. In piazza associazioni, cittadini, autorità civili e militari

Il Comune di Montemurlo stamattina ha celebrato il 78esimo anniversario della liberazione del territorio dal nazi-fascismo con la cerimonia ufficiale al monumento ai caduti in piazza della Libertà. Una ricorrenza sempre molto sentita alla quale hanno preso parte molti cittadini, le associazioni del territorio e i rappresentanti del Comune di Prato e di Montale. Il sindaco ha ricordato come i montemurlesi di allora, gente semplice e umile (contadini, operai), insieme, unendo le forze e i sacrifici, hanno reso possibile ciò che sembrava impossibile: ridare libertà e umanità ad un Paese ferito e umiliato dall’invasore e hanno permesso all’Italia di riprendersi in mano il proprio destino. Esempi di valore, solidarietà e coraggio che per il sindaco rappresentano una guida per tutti noi, che ci troviamo oggi ad affrontare tanti problemi: la guerra, la crisi energetica, un’inflazione galoppante che sta mettendo in crisi tante famiglie e imprese, la pandemia che ancora non è pienamente sconfitta. Il primo cittadino ha ricordato anche il valore della pace e del ripudio della guerra sul quale è fondata la nostra Repubblica ed ha chiesto il cessate il fuoco per l’Ucraina e per i 58 conflitti ancora attivi nel mondo ma spesso sconosciuti o dimenticati.

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Infine, il sindaco ha voluto dedicare la festa alle donne impegnate nella Resistenza. Combattenti silenziose, oggi come allora, per la libertà e i diritti. Il sindaco ha ricordato la figura di Vittoria Vivà Nenni morta nel campo di sterminio di Auschwitz ad appena 27 anni, fino all’ultimo fedele ai valori di solidarietà umana e libertà nei quali credeva. Il discorso è stato chiuso dalle parole di un’altra donna che ha conosciuto l’inferno della deportazione, Liliana Segre, che incita, anche in questo momento così difficile, a non privare i giovani della speranza di un domani migliore. Un giovane, Rocco Di Donato, ha letto un brano, tratto da “Pagine di Resistenza nel pratese” di Angiolo Menicacci, che ha ripercorso le fasi più salienti della lotta di Liberazione a Montemurlo.