Gruppo CISOM di Montemurlo attivo per il servizio “emergenza freddo”

Per mitigare gli effetti del freddo sui senzatetto della provincia, da diverse settimane il gruppo CISOM di Montemurlo è impegnato nella distribuzione di pasti, bevande calde e forse ancora di più del necessario calore umano.

Al di là del generoso gesto che alcuni imprenditori pratesi stanno portando avanti fornendo i pasti caldi, e l’impegno dei volontari a preparare le bevande (tè e tisane calde), da distribuire, c’è in questa iniziativa qualcosa di più. «Non di solo pane vive l’uomo», diceva Gesù.

Nell’atto della visita dei volontari CISOM, (come negli altri volontari di altre associazioni, impegnati nello stesso servizio), c’è un’estensione anche ai luoghi non consueti dell’atto compassionevole di visitare.

Non solo quindi la cristiana visita agli ammalati, o ai carcerati, ma oggi potremmo aggiungere, anche agli “abitatori del nulla”, ai senza casa che “disabilitano” gli anfratti recessi nascosti della città, i luoghi più segreti di essa, quelli abbandonati dall’incuria, i luoghi dove “abitare” diventa un verbo con un agire paradossale perché praticato nel nulla.

I volontari del CISOM provano a riempire questo nulla, il gesto del donare è l’atto primario che precede quello di stabilire una relazione, quello di confermare a chi vive nel nulla e del nulla, una presenza, anche se per forza di cose, limitata e parziale. 

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L’uomo è innanzitutto un animale sociale, un sorriso, una parola, sono atti potenti utili a sfamare l’anima.

Il gesto di allungare una coperta, un giaccone, non solo serve a domare il freddo ma a ravvivare o forse ad accendere una fiammella di speranza e a riscaldare per un momento il cuore di un essere umano.

Gli abitatori del nulla che i volontari hanno individuato sono solo quindici, ma di sicuro ce ne sono altri; non sono tanti e forse potrebbe non essere difficile creare un luogo vero dove possano veramente abitare anche se provvisoriamente. Un luogo da dove ripartire e dove rimettere insieme i cocci delle loro sfortunate esistenze, dove poter riannodare relazioni e costruire speranze.

I volontari del CISOM stanno facendo un piccolo gesto, umilmente esemplare, stanno indicando una possibilità che esiste, mettendosi insieme, come tutti possiamo fare attivando le parti migliori di noi, la nostra naturale generosità.

Un gesto che se pur piccolo, ma che, se fosse condiviso da molti, potrebbe costruire ponti ed edifici più lunghi e arditi di quelli sinora costruiti.