Il Comune di Montemurlo scrive alla Regione «L’inceneritore va chiuso nel 2023»

Il sindaco Calamai e l’assessore all’ambiente Vignoli chiedono conto del perché nel Piano regionale di gestione dei rifiuti non si faccia menzione della chiusura o della riconversione dell’impianto di Montale

Il Comune di Montemurlo torna a scrivere alla Regione per far inserire nel piano regionale di gestione dei rifiuti e dei siti inquinanti, la chiusura o la riconversione del termovalorizzatore di Montale attualmente in funzione.

Dopo aver presentato una prima osservazione al Piano il 17 gennaio del 2017, il sindaco di Montemurlo Simone Calamai e l’assessore all’ambiente, Alberto Vignoli chiedono ancora una volta alla Regione che si faccia chiarezza. Per il Comune di Montemurlo è indispensabile che il Piano regionale enunci esplicitamente la volontà di arrivare alla chiusura dell’impianto prevista per il 2023. «La nostra osservazione al piano regionale di gestione dei rifiuti vuole ribadire quanto già richiesto nel 2017: la previsione esplicita della chiusura del termovalorizzatore di Montale entro il 2023 e le soluzioni alternative previste dalla Regione per lo smaltimento dei rifiuti», spiegano il sindaco Calamai e l’assessore Vignoli che poi nella lettera inviata alla Regione scrivono: “ nella modifica al piano regionale dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinanti precedente si prevedeva per il 2021 la messa a regime del termovalorizzatore di Sesto Fiorentino e in merito il Comune di Montale aveva trasmesso un’osservazione al Nucleo Unificato Regionale di Valutazione e verifica della Regione Toscana con la quale comunicava l’intenzione di giungere alla chiusura dell’impianto di termovalorizzazione presente sul suo territorio nel 2023”. Il Comune di Montemurlo chiede quindi chiarezza circa il futuro dell’impianto di Montale: “ nella modifica al piano regionale dei rifiuti si dà atto delle ragioni che hanno determinato il ritardo della realizzazione dell’impianto di Sesto Fiorentino e della necessità di individuare soluzioni alternative nell’ambito della pianificazione del ciclo dei rifiuti in una logica di economia circolare, in piena adesione con la normativa europea, con riferimento alle direttive sull’economia circolare; matuttavia non si fa menzione della chiusura o della riconversione dell’impianto di Montale attualmente in funzione”