IL SIGNIFICATO DELLA DROGA È…

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di Roberto Fiordi

 

La droga, intesa come sostanza stupefacente, è un’essenza capace di alterare lo stato intellettivo della persona, provocando allucinazioni e sensazioni di benessere fisico e psichico, che inducono l’individuo a un’inclinazione di felicità, addirittura eccessiva, capace di sopprimere stati di ansia, di tristezza e di malessere. Si tratta di una realtà ben nota fin quasi dai tempi della comparsa dell’uomo sulla faccia della Terra. Ci sono infatti testimonianze archeologiche che affermano che erano pratiche in uso già nelle tribù primitive. L’impiego di certi elisir ricavati dall’essiccazione di specifiche piante, secondo le loro credenze, era in grado di donare sensazioni di piacere all’uomo così elevate da condurlo al contatto diretto con le divinità. Certamente in quelle remote epoche, e tutt’oggi in quelle tribù che si trovano ancora allo stato brado, non esisteva – e non esiste – la concezione morale e la conoscenza medica sui danni che provoca alla persona. L’evasione dalla realtà voleva dire catapultarsi in un mondo magico a contatto diretto con gli dei. Nello sciamanismo, per esempio, la più antica pratica rituale in cui la droga e la religione si legano fra loro, far uso delle droghe vuole dire allo sciamano abbandonare il proprio corpo ed entrare in una dimensione surreale, attraverso la quale acquisire poteri straordinari in grado d’apportare guarigioni, di predire il futuro, di far da tramite con il mondo celeste e altre cose ancora.

Tutt’oggi, nel mondo moderno ed emancipato, il consumo degli stupefacenti (e anche dell’alcol in dosi eccessive) è molto diffuso e purtroppo anche in aumento,  nonostante vi sia la supposizione che la maggior parte di noi conosca i drammatici effetti collaterali a cui va incontro; ma forse, date le statistiche, le informazione a riguardo non sono sufficienti se ancora continua a esserci gente di qualsiasi età, di qualsiasi sesso e ceto sociale che si butta nel braccio della tossicodipendenza. Sarebbe dunque opportuno iniziare a diffondere certe informazioni  sin dalle scuole primarie e far capire subito che anche quelle che sono definite droghe leggere, non solo sono dannose alla salute di chi le assume, ma sono una perfetto trampolino per lanciarsi nel vuoto e finire nel tunnel della droga, quella dalla quale non si scappa tanto facilmente. Molti ci sono finiti dentro partendo dalla presunzione di essere in grado di uscirne quando avrebbero deciso loro, ma al momento che si sono resi conto di come stanno realmente le cose, è stato oramai troppo tardi. Purtroppo c’è più disinformazione a riguardo che informazione se partiamo dal presupposto che molte famose canzoni, belle d’ascoltare, da cantare o anche da ballare, non sono altro che messaggi subliminali a favore della droga. Per citarne qualcuna italiana: Bollicine di Vasco Rossi, forse la più popolare,  Maria salvador di J-Ax, oppure Ohi Maria degli Articolo 31. Si cantano come fossero inni alla vita, modelli da seguire. Inoltre vi è la potenza della musica rock, della musica punk e anche di quella che fuoriesce dalle casse della discoteca a volume assordante che è in grado di eccitare in modo considerevole la psiche del giovane.

In quest’ultimi anni, infatti, il consumo dell’eroina nel mercato della droga è tornato prepotentemente alla ribalta, dopo anni di buio, ed è esploso prevalentemente nei ragazzini fra i 12 e i 14 anni circa, che l’assumono non tanto per endovena quanto più sotto forma di fumo, scaldandola sulla stagnola e quindi aspirandola. Non si pensi che sia meno dannosa di quella assunta tramite siringa, ovvero col buco, non solo perché risulta che sia ancora più potente e più ingannevole di quella che negli anni Novanta era stata mandata in cantina, ma riguardo alla condizione sociale, l’eroinomane che inizia a fumarla, coscientemente non si sente un tossicodipendente, perciò non è in grado di rendersi conto che essa ha un effetto tanto devastante da portarlo nel giro di un anno circa  a farne un uso così spropositato al punto di non essere sufficiente neppure una dose giornaliera. Si afferma infatti che: “Se rimani sotto l’eroina il resto lo lasci”.

 

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  1. Immagine fonte Google