«Io sto con Oste». NON SI ARENA LA BATTAGLIA FRA CONFRATERNITE. I CITTADINI DI OSTE UNITI NELLA PROTESTA CONTRO PRATO

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La “lotta” fra la Misericordia di Prato e quella di Oste, ha coinvolto anche i cittadini ostigiani che hanno indetto un “Comitato” al di fuori della loro Misericordia al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo e hanno così redatto volantini, sottolineando 4 particolari punti.

Montemurlo – Come già descritto in un precedente articolo (Guerra fra Confraternite. La Misericordia di Prato ha progettato un golpe a quella di Oste), la diatriba fra le due Confraternite non si arresta. Pacificamente gli abitanti di Oste, dal 26 agosto scorso, stanno rispondendo all’Arciconfraternita di Prato, che vorrebbe che venisse sloggiata la sede di via Scarpettini a Montemurlo dagli attuali occupanti, divulgando volantini in giro per la città e appendendo bandiere gialle con strisce celesti e riportanti la scritta «Io sto con Oste» ai balconi dell’intero rione.

IO STO CON OSTE

Il presidente della Misericordia di Oste, Daniele Bartoletti, si sente lusingato dalla vicinanza dimostrata dai suoi cittadini, ma diversamente non sarebbe potuto essere se consideriamo che sono tutte, o quasi tutte, persone nate e vissute con la loro Misericordia, fondata 35 anni fa dall’amato parroco don Mauro Baldi (scomparso nell’agosto del 2011, dopo essere stato trasferito a Quarrata nel 1996) e i fratelli Giorgetti. All’interno di quella realtà, che è la Misericordia di Oste, le persone che adesso fanno volantinaggio e lasciano sventolare gli striscioni nelle loro terrazze, sono anche quelle che per amor del sociale hanno fatto molto per la Confraternita di Oste, portandola a ottenere eccellentissimi risultati. E non c’è stata solo la volontà, da parte loro, l’impegno e il sacrificio, ma persino contributi monetari per la realizzazione e il sostentamento della nuova sede, motivo per il quale viene sentita come facente parte del tessuto ostigiano.

Tuttavia, la diatriba fra le due Confraternite ha cagionato il blocco dei servizi delle ambulanze di Oste, nonostante volontari e mezzi a disposizione ci fossero. Si tratta di un problema molto grave per gli ostigiani costretti, in caso di necessità, ad attendere l’arrivo di ambulanze provenienti da lontano. Questo è il primo punto che il Comitato cittadino ha riportato nei volantini.

Il secondo12389 punto riguarda invece il disaccordo sorto sulla concessione di dare alloggio ai profughi nella vecchia sede di via Oste. La motivazione che spinge i cittadini di Oste – e quindi il Comitato – a non condividere la scelta, o meglio l’accordo che c’è stato fra il Comune di Montemurlo e la Misericordia di Prato, su dove dare ospitalità ai profughi, fa riferimento alla questione che la frazione di Oste è già quasi al collasso per l’elevato numero d’immigrati. Fa notare sempre il volantino, che in una classe elementare composta da 24 bambini 20 sono stranieri e che il Comune negli ultimi 2 anni ha ridotto drasticamente le attività d’integrazione. Immediata la replica del sindaco Mauro Lorenzini, che ritiene non sia vero che è stata ridotta l’attività d’integrazione nelle scuole, chiedendo che «i bambini siano lasciati fuori», queste le sue testuali parole. Inoltre, tiene a precisare, che la Misericordia di Oste in passato aveva più volte chiesto all’amministrazione di trovare un qualcosa per rendere redditiva la vecchia struttura e adesso che ci sarebbe l’opportunità per farlo la Confraternita ostigiana si trova a fare retromarcia. Ma la risposta da parte del Comitato non si è comunque fatta attendere: «Vogliamo ricordare al sindaco che nel 2015 invece di finanziare due corsi d’italiano e cittadinanza attiva per stranieri, l’amministrazione ne ha finanziato uno solo». E poi ha aggiunto: «Nel 2016 non è stato emesso alcun bando. La Caritas di Oste ha dato vita ad un corso d’italiano e cittadinanza attiva dedicato ai bimbi cinesi, previa richiesta di compartecipazione economica al Comune. E la richiesta è stata respinta per mancanza di fondi». E il presidente Bartoletti ha poi spiegato: «Da mesi l’amministrazione chiede la struttura per i profughi: ma l’esperienza passata non è stata delle migliori…», puntualizzando – altresì – che non ci sarebbe personale per gestire una cosa del genere.