La foto simbolo della pandemia: l’idea, lo scatto e l’amico social

Prato – Potenza dei social se oggi nel mondo accade che in pochissimo tempo un luogo di Prato, un sabato di marzo, diventi il simbolo della drammaticità del momento che l’Italia sta attraversando per via di una foto scattata e postata su Facebook.

Essa diventa subito virale perché ritrae dall’alto la piazza antistante un noto supermercato cittadino, con un centinaio di persone compostamente in fila a distanza di più o meno un metro, ciascuna con indosso una mascherina, un proprio carrello e bustoni gialli sotto il braccio.

Uno scatto che in un attimo mette il sigillo ad una realtà maledettamente vera di questi tempi scanditi dall’emergenza pandemia, perché mostra senza giri di parole in che modo le persone tentino di conciliare sicurezza e sopravvivenza. “Un’immagine già nella storia”, così l’ha immediatamente definita lo scrittore Sandro Veronesi in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, mentre la direttrice della Nazione Agnese Pini quale metafora “di un Paese in coda e in precaria attesa che il disastro abbia fine.”

 

Autore dello scatto che riporta a un famoso quadro di Magritte è Gianni Romano un dipendente della Trentini, l’azienda di pulizia pratese molto conosciuta in città che fa capo alla signora Elvira amica di antica data della nota imprenditrice pratese Roberta Betti recentemente scomparsa. Quel sabato mattina Romano era sul terrazzo dell’Esselunga e colpito dall’assembramento  ha scattato la foto della folla sottostante e l’ha postata alle 9.09 sul suo profilo fb.

Il merito della diffusione però è anche del suo amico Pasquale Bove, che l’ha condivisa su Facebook e inviata ad amici e conoscenti nonché fatta circolare nei vari gruppi whatsapp. Entrambi sono originari dell’entroterra campano: Gianni è nato a Giugliano e Pasquale a Maddaloni un centro in provincia di Caserta e tutti e due accomunati da una vita difficile prima di arrivare dal Sud Italia a Prato alla ricerca di un lavoro sicuro. Si conobbero nel 2008 quando Pasquale era ancora un dipendente della storica azienda e da allora sono rimasti amici.

 

 

E se Gianni Romano, l’amico con la passione per la boxe, continua a lavorare alle dipendenze della Trentini, non altrettanto si può dire di Pasquale Bove che, lasciato il vecchio lavoro si è dedicato ai suoi grandi amori che oltre quello per la famiglia, è di arbitrare le partite di calcio e di partecipare come concorrente in note trasmissioni televisive di tv pubbliche e private.

Oggi è nonno di due splendide bambine; tra i suoi hobby la politica (si è candidato lo scorso maggio nella lista civica di Matteo Biffoni) e inoltrarsi nei boschi alla ricerca di funghi. Ultimamente si è inventato un personaggio che lui stesso definisce “comico cabarettista”; lo ha chiamato “Campatoscano” e lo porta in giro in vari luoghi perché vuol fare emozionare e sorridere il pubblico che viene a vederlo. Perché codice, “questi sono gli scopi primari di un bravo attore”.

 

 

fonte Stamp Toscana