Lapenna ha scritto “40 anni di impegno politico tra cronaca e storia”. Pippo Baudo e Albano Carrisi partecipano alla presentazione del suo libro

          di Roberto Fiordi

Sabato 7 maggio 2016, allo Stabilimento Tettuccio di Montecatini Terme, la stazione termale più importante della Valdinievole in provincia di Pistoia e meglio conosciuta come le Terme di Montecatini, Alberto Lapenna ha presentato il suo libro dal titolo “40 anni di impegno politico tra cronaca e storia”. Si tratta di un libro di memorie dei suoi 40 anni di vita politica, che lo hanno visto assiduamente impegnato per la propria città, Montecatini.

Nel suo libro racconta che, nativo di Squinzano in provincia di Lecce, la sua vita parte dalla Puglia ma che ancora in giovane età si trasferisce a Montecatini.

Giovanissimo viene eletto al Consiglio Comunale nelle file del Psi e sono poi bastate poche settimane perché diventasse assessore alla cultura.

Nel suo lavoro, 40 anni di impegno politico tra cronaca e storia, ha voluto riassumere le proprie esperienze col mondo della politica che gli hanno sicuramente concesso moltissime soddisfazioni, ma anche forse fin troppi rammarichi e delusioni se facciamo fede a quanto ha dichiarato a seguito delle annunciate dimissioni: «A giorni mi dimetto, c’è un clima che ormai non mi piace più: tutti colonnelli senza esercito». Una cravatta divenuta oramai troppo stretta per chi ha partecipato in modo determinato alla storia della sua Montecatini Terme per almeno otto lustri. Tanto determinato da sentire il vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, dire di lui: «È uno di quei colonnelli che non si dimentica mai di fare il soldato. Lo ha fatto da sindaco e ora da coordinatore di Forza Italia».

Alberto Lapenna da consigliere comunale e quindi assessore alla cultura, 1975, dieci anni dopo diventa sindaco del Comune, rimanendo in carica sino al 1990. Un quinquennio in cui Montecatini ha vissuto gli splendori della popolarità, grazie soprattutto alle trasmissioni televisive della Rai, in cui ha dato anche modo alla Nazione di ammirare i suoi splendori artistici e architettonici, nonché urbanistici.

Lapenna è passato poi a essere vicesindaco e quindi, oggi, consigliere comunale e coordinatore provinciale di Forza Italia. Ritiene tuttavia che sia giunto il momento di lasciare spazio ai giovani, scegliendo come suo successore alla carica di consigliere comunale Giovanni Spadoni, il primo dei non eletti di Forza Italia.

Il curriculum politico di Alberto Lapenna non smentisce il suo buon operato nei confronti dei suoi cittadini. È una persona amata dalla sua gente, come assicura Del Debbio, lo stesso che ha scritto la prefazione del suo libro: «Tante preferenze si ottengono per due ragioni, o perché si è delinquenti o perché si lavora per i cittadini». Lapenna ha fatto questo, ha lavorato per i cittadini.

Di essere ancora ora una persona amata dalla gente, lo dimostra anche il migliaio di partecipanti alla  presentazione del suo libro, nella pittoresca struttura del Tettuccio, immersa fra i pini, le palme, le sequoie, i cedri di Libano del parco dov’è collocata.

Lapenna è stata una persona tutta di un pezzo, arrivando talvolta al punto di dover prendere posizioni contro quelle indette dal suo partito. Com’è accaduto nel 2013, quando decise di indire le primarie contro le direttive del partito.

La stessa Deborah Bergamini, ospite assieme ad altre celebrità della politica e dello spettacolo, dice di ammirare l’ex sindaco termale per la sua determinazione. Un uomo, infatti, tanto audace d’aver anticipato nel suo comune lo strappo fra il Psi e il Pci, siglando un accordo con la Dc, quello che poi farà anche l’allora Primo Ministro socialista, Bettino Craxi, a livello nazionale.

Nelle 200 pagine del suo libro, Alberto Lapenna, oltre a narrare vicende politiche e umane, ha voluto dare sfogo anche ad alcuni taglienti aneddoti, tanto per ricucirsi un po’ le ferite ancora aperte. Uno di questi è quello che accadde la notte del 4 luglio 1990, quando in un albergo di viale 4 Novembre si riunirono i poteri forti della città per boicottare le preferenze che lui aveva ottenuto alle elezioni, dopo essersi presentato come sindaco uscente. Aveva ottenuto la bellezza di ben 2200 voti, portando il suo Psi al 35%. Proprio in quel viale fu stretto un accordo fra Pci e Dc per farlo fuori. E così la poltrona di primo cittadino toccò ad Amedeo Bartolini.

Già prima che la presentazione del libro, condotta dal giornalista Massimiliano Lenzi, avesse inizio, note personalità dai nomi risonanti come Pippo Baudo e Albano Carrisi, si aggiravano in mezzo alla moltitudine di persone che sfilavano nella splendida scenografia del complesso termale, arricchito dagli affreschi di Ezio Giovannozzi e dalle imponenti colonne in stile terme romane.

«Amo questo stabilimento. Alberto è un grande», ha commentato il primo ai microfoni. «Simpatico e intelligente. Parla un italiano originale, un misto tra squinzanese e toscano. “Serata d’onore”? Trasmissione indimenticabile, merito anche di Lapenna. A Montecatini invitatemi sempre. Il libro? Non vedo l’ora di leggerlo». Sembra proprio che Pippo Baudo abbia nel cuore Montecatini Terme.

Albano ha concesso invece una battuta di spirito allo storico amico  Lapenna: «Che dovesse scrivere un libro era destino, un destino contenuto nel suo cognome». E a fine presentazione ha omaggiato l’amico con un concertino debuttando con la canzone Felicità.

Seduti in prima fila vi erano inoltre altri nomi importanti, c’era il sindaco Giuseppe Bellandi, il primo cittadino di Squinzano, Cosimo Niccoli. E poi , Anna Maria Bernini, Giovanni Donzelli, Mauro Alfieri, Mario Maffucci, Antonio Tajani, Manuel Vescovi, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli.

Si è trattato di un evento riuscito alla perfezione. Bravo Alberto Lapenna.

 

GW