Lo chef Riccardo Agostini si mette alla guida del ristorante Vite e lancia l’idea dell’agriturismo gastronomico

Vite festeggia i suoi primi 10 anni sposando le idee dello chef Agostini: firmata una consulenza su base triennale tra il ristorante di San Patrignano e lo chef del ristorante Piastrino di Pennabilli. Lo chef continuerà a seguire il proprio pluripremiato locale, ma ha impostato per Vite il nuovo menù e la linea gastronomica e li seguirà nel prossimo futuro.

 Come un romanzo avvincente, il ristorante Vite si arricchisce di un nuovo entusiasmante capitolo grazie alla collaborazione in cucina col bravissimo chef Riccardo Agostini, cresciuto professionalmente sotto la grande scuola di Gianfranco Vissani e da molti anni premiato per il suo ottimo lavoro al Piastrino, ristorante stellato gestito in proprio a Pennabilli. Una nuova vita, quindi, si aggiunge alle vite già coinvolte nel progetto, confermando una volta ancora il destino corale manifestato nel nome.

Il locale di Coriano ha ormai festeggiato i 10 anni di vita. Guardando indietro, a ciò che sino a qui è stato fatto, la strada percorsa da quel lontano 2 giugno del 2008 è stata parecchia: molti piatti cucinati, molti vini stappati, come in tutte le storie che hanno spessore e durata, ci sono stati anche repentini cambi di strada e di timonieri. Vite si è costruito, passo dopo passo, un nome solido ed un certo credito attorno. Il presente racconta di un momento davvero elettrizzante, un presente nel quale, come fosse un regalo per il decennio appena superato, è il talento di Riccardo Agostini a condurre il progetto Vite nella sua piena maturità in virtù di una consulenza che prevede un periodo iniziale minimo di 3 anni. “Insieme a tutta San Patrignano stiamo facendo grossi sforzi in termini di qualità e professionalità, ma il risultato ci rende orgogliosi: la formula che si è da sempre immaginata e sognata per Vite è giunta alla sua completa realizzazione, ed è una Formula 1!”. La sicurezza manifestata a parole dallo chef si poggia anche e soprattutto su di un pilastro fondamentale, Federico Polito, di fatto nuovo resident chef a Coriano sotto le direttive dello stellato. Federico è cuoco giovane, in passato già sous chef proprio al Piastrino e con alle spalle esperienze internazionali, negli Stati Uniti ed anche a Londra. E’ la mano talentuosa perfetta per concretizzare le idee culinarie di Agostini. Parlando di persone ancor più che di luoghi, la nuova squadra alla guida di Vite si unisce al responsabile di Sala Walter Meschini, da sempre al servizio della clientela che lo apprezza per la sua cordialità e professionalità. Sarà lui a guidare tutta la squadra di sala che indosserà la divise gentilmente donate da Ermenegildo Zegna.

La nuova insegna recita Vite Agriturismo Gastronomico: ciò che sta alla base di Vite ormai è chiaro, non può essere definito “solo” un agriturismo, data la dimensione rilevante e dato lo spessore del progetto, ormai si può parlare più ampiamente di un agriturismo gastronomico o più ancora, di un vero e proprio distretto enogastronomico dove le persone, con la propria passione e la forza delle proprie idee, sono la linfa inesauribile che permette alla tradizione di stare sempre al passo coi tempi. E a giudicare dal grande entusiasmo che circola in questo momento a Coriano, tutti quanti ne sono davvero molto orgogliosi.

La manualità, la competenza e l’esperienza di Riccardo e Federico sono il megafono perfetto col quale ora Vite riassume come mai prima d’ora 280 ettari di produzioni nel breve spazio di un menù. Questa è la grande forza che l’intero progetto ha acquisito con questa importante consulenza: Riccardo, infatti, riscrive la tradizione del territorio utilizzando come inchiostro, ettaro dopo ettaro, le coltivazioni e gli allevamenti, la norcineria e i prodotti di affinamento fatti a San Patrignano. 100 ettari e le eccellenze che se ne producono, grazie a questa riformulata visione gastronomica sono, infatti, pienamente a disposizione di ogni singolo ospite che si sieda ai tavoli di Vite. “Oggi siamo certi che nell’assaggio dei miei nuovi piatti – aggiunge ancora Riccardo – questo grande valore aggiunto sia ancora più evidente e valorizzato. Ci vantiamo della nostra dispensa Made in Sanpa e la nuova carta ne è una fotografia appetitosa”.

In ogni piatto c’è dietro tutta San Patrignano. Quando, ad esempio, si legge sul menù di una tagliatella fatta in casa, va da sé che si intenda che la sfoglia sia fatta in casa, il locale si trova pur sempre in Romagna dove non esiste altro modo se non col mattarello per stendere una sfoglia, di più, ristorante e consulente vogliono che si sappia e che si senta all’assaggio che uova, carne di romagnola, passata di pomodoro utilizzati per preparare ogni elemento che compone il piatto sono stati prodotti ed allevati in casa. La fragranza dei piatti vuole essere tanta e tale da evocare la visione di una cucina ove i cuochi allunghino una mano fuori dalla finestra per prendere tutto quel che serve a completare le pietanze. Come se a loro disposizione, proprio intorno a loro, avessero, oltre al forno, all’abbattitore, al mattarello, anche degli orti, dei vigneti, delle zappe e innaffiatoi, dei campi coltivati… e magari anche un trattore posteggiato.