Prato, Matteo Salvini fa il pieno.

Oggi, 4 maggio 2019, il leader leghista, Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dell’interno, è giunto a Prato per tenere un comizio a sostegno del candidato sindaco per il centro destra della città, Daniele Spada. Ad accoglierlo in Piazza del Comune vi era una folla di simpatizzanti tanto gremita  che si arrampicava sulle scale del Palazzo Pretorio.
Il centro storico di Prato è stato messo in sicurezza da un discreto numero di forze dell’ordine distribuito un po’ ovunque. 
Dal palco il leader leghista è partito subito all’attacco nei confronti dell’operato del centro sinistra sia sul territorio locale, sia su quello regionale che nazionale.
Ha esposto poi i successi ottenuti dalla Lega e dal centro destra in Toscana, sottolineando il cambio di casacca che c’è stato nei comuni storicamente di sinistra quali Pisa, Massa, Grosseto, Pistoia, Siena, Arezzo, Cascina. Di quest’ultimo comune era presente al convegno la sindaca, Susanna Ceccardi, della quale Salvini ha dato atto al suo operato politico a riguardo delle case popolari che, per diritto di prelazione, vengono assegnate prima agli italiani.
Nel comizio salviniano non poteva certo mancare il cavallo di battaglia attraverso cui il ministro dell’interno ha riscosso molti consensi da parte degli elettori, il tema dell’immigrazione clandestina. Salvini ha detto: «Meno clandestini e più forze dell’ordine perché la gente perbene deve stare tranquilla. I soldi che lo Stato risparmia per i clandestini li reimpiega nella sicurezza».
Lo stesso vicepresidente del Consiglio ha chiesto ai presenti se fossero contenti di come abbia lavorato l’attuale giunta comunale in questi ultimi 5 anni, aggiungendo poi: «Se siete contenti della Prato attuale allora continuate a votare il Pd. Se invece voleste il cambiamento allora ci siamo noi. Votate la Lega e votate Spada».
Tuttavia non potevano mancare contestazioni da parte di un gruppo di oppositori, che hanno dato modo a Salvini di interrompere il comizio e di chiedere alla folla di fare silenzio in quanto voleva ascoltare i loro fischi e quello che avevano da dire. La sua risposta è stata ironica: «Mi è sembrato di sentire dieci moscerini rossi ma non si sente più niente. nemmeno a Prato ci sono più i comunisti di una volta».

Per quanto riguarda la Regione, ha voluto sottolineare che, nel caso in cui il centro destra riuscisse ad aggiudicarsi più comuni, salterebbe con maggiore facilità la poltrona di chi, invece di pensare a come risolvere il problema delle oltre 60.000 famiglie ridotte al di sotto della soglia di povertà che si trovano in Toscana, si preoccupa di Salvini e di varare leggi per contrastare il freno all’immigrazione clandestina. Si riferiva ovviamente al presidente della Toscana Enrico Rossi.

Al termine del comizio si è poi concesso a foto e selfie con simpatizzanti e militanti leghisti.