Recupero scolastico e socialità, il Comune pensa alla crescita educativa e al benessere dei ragazzi nel post Covid

Si chiama “Cast 21” il progetto, del valore di oltre 150 mila euro, presentato dal Comune di Montemurlo sul bando ministeriale “Educare in Comune”. Tante azioni, con al centro un doposcuola articolato sulle tre frazioni Oste, Montemurlo e Bagnolo, per contrastare la povertà educativa ma anche per combattere la solitudine e l’isolamento causate dalla pandemia

Il Comune di Montemurlo pensa già al post – Covid, a quel momento in cui finalmente potremo tornare a stare insieme e ad incontrarci senza la paura del contagio e lo fa con un progetto che mette al centro i bisogni educativi e di socialità nel tempo libero dei bambini e dei ragazzi, da oltre un anno costretti a studiare e a vivere lontani dai propri coetanei. Si chiama “Cast 21: cittadinanza, arte, saperi del territorio nell’anno della rinascita” l’ambiziosprogetto del valore di oltre 150 mila euro con il quale in Comune di Montemurlo ha partecipato al bando, promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, “Educare in Comune” per il contrasto della povertà educativa e culturale.

Cuore del progetto è il doposcuola, articolato sulle tre frazioni Oste, Montemurlo e Bagnolo ed inteso a 360 gradi, non solo come opportunità educativa per consolidare le conoscenze scolastiche, colmare eventuali lacune causate anche dalla didattica a distanza, sviluppare un metodo di studio più efficace, ma anche per non lasciare soli a casa i bambini e i ragazzi del territorio ed occupare in maniera positiva il loro tempo libero. Il doposcuola del progetto Cast infatti vuole offrire opportunità di inclusione attraverso la creazione di un “sistema integrato locale” tra servizi socio-educativi e offerta culturale per i ragazzi del territorio.

« Come amministrazione comunale abbiamo voluto pensare ad una nuova stagione dello stare insieme. – spiegano il sindaco Simone Calamai e gli assessori della sua giunta che hanno partecipato attivamente all’elaborazione del progetto, ognuno per il proprio ambito di competenza – I bambini, i ragazzi stanno pagando a livello educativo e sociale le conseguenze di questa terribile emergenza sanitaria e sappiamo quanti danni anche livello psicologico questa situazione abbia causato sui più giovani. Abbiamo ritenuto quindi importante ricreare le condizioni di inclusione sociale ed educativa per dare opportunità e spazi di crescita ai nostri giovani, togliendoli da computer, telefonini e giochi elettronici, unici compagni di questi lunghi mesi di pandemia».

Uno dei punti di forza di Cast è di sicuro il partenariato, una vera e propria “rete educante” che, insieme al Comune, si occuperà di proporre a bambini e ragazzi attività ricreative e formative per crescere, rafforzare le proprie competenze culturali ma anche di tipo sociale, recuperando così quei momenti di socialità e incontro che ci ha tolto il Covid in questi lunghi mesi. Il Comune di Montemurlo, grazie alla collaborazione con il Gruppo storico, la filarmonica Giuseppe Verdi, il centro culturale La Gualchiera, il Centro La Nara (cooperativa Alice ), la Fondazione Museo della deportazione di Prato, il Centro giovanile formazione sportiva, la Fondazione Cdse, l’istituto comprensivo Margherita Hack di Montemurlo, la cooperativa Pane e Rose, oltre al recupero scolastico, proporrà corsi di teatro e di musica, sport ed educazione motoria, corsi per sbandieratori e tamburini, percorsi sulla storia e la memoria del territorio, percorsi di prevenzione della violenza di genere e tanto altro ancora.

Il progetto, se la situazione pandemica lo consentirà, sarà attivato a partire dal prossimo settembre.