Rsa di Comeana sotto inchiesta: sei morti e trentadue contagi

Prato – La procura è al lavoro da ieri, giovedì 9 aprile, per cercare di far luce sulle cause che possano aver dilagato l’infezione del Covid-19 all’interno della casa d’accoglienza anziani di Comeana,  che ha assistito al decesso di sei ospiti e al contagio di trentadue persone: 17 anziani e 15 operatori sanitari.
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L’inchiesta è stata aperta dalla magistratura per il sospetto di mancato contenimento della diffusione dal contagio del Coronavirus, ma per adesso non vi sono ipotesi di reato e non vi sono indagati, secondo il modello 45 aperto dal procuratore Giuseppe Nicolosi; vi è una serie di controlli a riguardo di quanto avvenuto.
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La procura sta lavorando per rimettere in ordine i tasselli del puzzle necessari a ricostruire le possibili mancanze da parte della struttura. Sta indagando sulle modalità di gestione del focolaio e i provvedimenti di tutela adottati per l’eventuale incolumità degli anziani e degli operatori sanitari.
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I bollettini che quotidianamente sono stati letti e la sollecitudine da parte dei sindaci di Carmignano e di Poggio a Cainao, hanno indotto la procura a porre la struttura di Comeana sotto indagine e il procuratore Nicolosi, in collaborazione con il suo sostituto, a vagliare l’intera corrispondenza di comunicazioni intercorse tra la struttura, i sindaci, l’Asl e la Regione. .  
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Per adesso è tutto sul tavolo e la procura esige di controllare tutte le carte: dalle cartelle cliniche dei pazienti deceduti, alle comunicazioni intercorse fra Comeana e la sanità toscana, a partire dal 9 marzo.
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L’emergenza è scoppiata i primi di marzo, dopo che un operatore sanitario era di ritorno da Milano per un concerto, dove – con molta probabilità – ha contratto il virus. Sono stati poi fatti i tamponi alle persone che erano state a contatto con lui, ed è emerso che il virus si era introdotto all’interno della struttura. 
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