TOSCANA, REGIONE DEI VELENI

Sono sconcertanti i dati che emergono in Toscana di mortalità provocate da un’emergenza ambientale quasi incontrollata. Si contano, infatti, ogni anno, circa 600 morti solo a causa dell’amianto con una crescita a dismisura di tumori. Parliamo del 50%. Ma ci sono altre calamità che infestano questa magnifica Terra.

 Si tratta delle discariche abusive. La Toscana è una regione minata di discariche abusive, o mini-discariche abusive. Ed è incontrollabile il danno che viene provocato non soltanto all’ambientale, bensì anche alla salute delle persone. La fiabesca Terra ricca di colli e di pianure, di mare e di sole, di arte e di lavoro, in fondo in fondo non è quel paradiso che qualcuno può pensare. Anche la Toscana ha i suoi problemi, fra cui appunto anche quelli legati alla salute dell’ambiente e dell’uomo.

Il problema discariche abusive è una piaga non da poco. Difatti, trattandosi di discariche abusive e quindi prive del rilascio di autorizzazione da parte delle Pubbliche Autorità e di conseguenza pure delle necessarie competenze che garantiscano la salute all’ambiente, lo “smaltimento” del pattume avviene solitamente attraverso pratiche di sotterramento oppure lasciandolo a cielo aperto, nonostante la tossicità che esso rilascia. Non è trascorso molto tempo che gli investigatori hanno disseppellito dalle terre di un po’ tutte le città toscane materiale pericoloso; e dietro a tutto questo, secondo quanto sostiene il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ci sono gli interessi della malavita organizzata. L’immondizia per essa è divenuto  un vero e proprio business. Secondo le parole dello stesso procuratore nazionale antimafia, la camorra, dopo aver smaltito al Sud per 20 anni i rifiuti tossici prodotti al Nord, adesso sta portando i rifiuti campani altrove e la Toscana è uno dei primi luoghi.

È chiaro che certi sistemi di smaltimento rifiuti sono gravemente nocivi alla salute delle persone ed è un’emergenza che va a interessare aria, acqua e suolo. La diossina che si sprigiona nei terreni, in una maniera o nell’altra, raggiunge pure l’uomo, pur passando attraverso la catena alimentare degli animali d’allevamento, di cui a nostra volta noi ci nutriamo e consumiamo il loro latte.

Un’altra grossa spina nel fianco della Toscana è l’emergenza amianto.                                                           Come detto in apertura, l’amianto è un materiale molto nocivo per il quale non sono state ancora adottate adeguate politiche di bonifica, o quantomeno di controllo sul territorio, al fine che esso venga completamente smaltito nella maniera prevista dai fini di legge. Prato è una delle città toscane che ha ereditato una storia di amianto, quando cioè nella città si disseminavano come funghi capannoni lanieri con coperture in Eternit; quando forse ancora i costruttori non erano a conoscenza della sua nocività. Ancora oggi tali strutture non sono state messe tutte a norma, e ce lo rivela la protesta delle madri di bimbi che frequentano la materna di via del Ghirlandaio,  “Madonna dell’Ulivo“, dopo che hanno assistito allo sbriciolamento  della copertura completamente in amianto di un vecchio resede di proprietà privata, situato fra i palazzi, i giardini della chiesetta e lo spazio verde dell’asilo .

È segno quindi che la vita vale poco, sicuramente meno del dio denaro che non sono solo le mafie ad adorare…