Un alimentari e un bar, a Montemurlo il commercio continua a tirare

Simone Romolini ha aperto “La salumeria Il Mulino”, mentre a Montemurlo le sorelle Geltrude e Maria Formisano hanno scommesso su “Ci penso io”, un bar- punto-pranzo- libreria e molto altro ancora

A Montemurlo i giovani continuano a scommettere sulle potenzialità del commercio. Negli ultimi mesi sono due le nuove attività che hanno aperto i battenti sul territorio. In località il Mulino, Simone Romolini, 37 anni, ha trasformato la sua passione per il tartufo in un negozio specializzato, non a caso, in “ghiottonerie” a base del prelibato fungo. Lo scorso 1 ottobre Simone ha aperto in via Montalese “ La salumeria Il Mulino”, che oltre agli affettati e alla panetteria, propone una piccola enoteca e tanti prodotti a base di tartufo. Simone Romolini non è certo un neofita del commercio, perché nel 2004 ha rilevato insieme al cognato uno storico negozio di alimentari della zona del Mulino. Poi la decisione di fare un salto di qualità:« Avevo voglia di fare un negozio nuovo che racchiudesse tutte le mie passioni, il tartufo per primo, così ho deciso di spostarmi sulla via Montalese dove certamente ho più visibilità», dice Romolini.

Anche il bar “

Ci penso io” delle sorelle Geltrude e Maria Formisano, 38 e 36 anni, è in via Montalese ma a Montemurlo. Un’attività rilevata a marzo scorso che sta dando molte soddisfazioni:« “Ci penso io” è una vera e propria scommessa. – spiega Geltrude – Sono ragioniera e laureata in marketing, ho due figli, ma ad un certo punto della mia vita sono cambiate tante cose, che mi hanno spinta verso questa decisione. Così con mia sorella, che già aveva esperienza nel settore della ristorazione, ci siamo dette: “Perché non fare qualcosa insieme?”».

Nasce così questa nuova attività che definirla semplicemente bar è riduttivo. «”Ci penso io” è un luogo dove si sta bene, dove si può fare colazione o pranzare (in cucina c’è Tina, la mamma di Geltrude e Maria n.d.r), ma si possono anche acquistare libri o vestiti. Inoltre periodicamente promuoviamo eventi», continua Geltrude, che spiega anche l’origine del nome “Ci penso io”-:« Io e mia sorella non riuscivamo a trovare un nome per la nostra attività. Alla fine di tante discussioni mia sorella, oramai stanca, mi dice: “ Basta, pensaci te”, da qui l’idea “Ci penso io”». Il sindaco Simone Calamai nei giorni scorsi ha incontrato i titolari delle due attività, Simone e Geltrude:« A Montemurlo il commercio di vicinato è una grande risorsa e un’opportunità di socialità e di crescita per il territorio. Mi fa particolarmente piacere aver incontrato questi giovani imprenditori che credono e lavorano per tenere vivo il commercio. Il Comune di Montemurlo da parte sua è da sempre a fianco dei commercianti attraverso attività di promozione e sostegno ».