Alina Giusti delle politiche sociali va in pensione

Il sindaco Simone Calamai ha salutato la dipendente che lascia il servizio dopo 44 anni e sei mesi di lavoro. “Grazie ad Alina per l’impegno e la competenza che ha sempre messo nel suo lavoro”

Dopo ben 44 anni e sei mesi di servizio Alina Giusti, dipendente del Comune di Montemurlo dal 1 marzo 1975, lascia il lavoro per godersi la meritata pensione. Il sindaco Simone Calamai questa mattina ha voluto incontrare Alina per salutarla e per ringraziarla di persona di questi lunghi anni a servizio dell’Ente:« Alina è una delle colonne storiche del Comune di Montemurlo e desidero ringraziarla per l’impegno, la competenza e l’entusiasmo che ha sempre messo nel suo lavoro. A lei gli auguri per una meritata pensione».

Alina Giusti durante la sua lunga carriera all’interno del Comune di Montemurlo ha ricoperto vari ruoli in diversi uffici. Dal 1975 al 1981 Alina è stata impiegata all’anagrafe, poi per 15 anni si è occupata della pubblica istruzione e quindi delle politiche sociali per una breve parentesi. Alina Giusti successivamente si è spostata alla segreteria generale, collaborando a stretto contatto con il segretario comunale e curando il consiglio comunale e le commissioni consiliari. Tra le numerose esperienze maturate, Alina si è occupata dei primi accreditamenti dell’ente per il servizio civile ed ha anche seguito il servizio gare e tesoreria. Dal 2010 è stata la responsabile dell’ufficio politiche sociali.« In questi lunghi anni di lavoro mi sono adattata a svolgere il mio lavoro in settori diversi, non smettendo mai di mettermi in gioco e d’imparare con entusiasmo. Un’esperienza lunga e ricchissima di stimoli, che mi ha consentito d’avere una visione d’insieme dell’ente, riuscendo così a capire ed a risolvere le varie problematiche che nel tempo mi si sono presentate di fronte», sottolinea Alina Giusti che conclude:« Ho sempre lavorato molto bene con tutti, ma negli ultimi anni ho sviluppato un rapporto di profonda sintonia con l’assessore alle politiche sociali, Luciana Gori, con la quale ci capivamo anche senza parlare».