“C’era una volta..”, a Montemurlo ha aperto un negozio di abiti di seconda mano per bambini

A scommettere sul successo dell’attività è Elena Nannini. Abiti ancora nuovi oppure usati ma in buone condizioni trovano nuova vita: un aiuto per le tasche e l’ambiente

I bambini crescono alla svelta e alle mamme capita spesso di ritrovarsi con abitini ancora nuovi o usati solo poche volte, che non vanno più bene al proprio bambino. Nasce da questa consapevolezza il negozio di abiti di seconda mano per bambini “C’era una volta”, aperto qualche settimana fa in via Udine, 64 a Montemurlo dalla montemurlese, Elena Nannini, 35 anni: «Ho un nipotino di pochi anni e mi sono accorta che spesso nell’armadio gli rimanevano vestiti nuovi ancora con il cartellino che non aveva fatto in tempo ad indossare o che comunque aveva usato pochissimo, perché era cresciuto.- spiega Elena- Così ho deciso che poteva essere interessante aprire un’attività, dove i vestiti usati ma in buono stato potevano avere una seconda vita». A “C’era una volta.. “ solo i privati possono portare vestiti per bambini da zero a 14 anni, purché siano ancora in buono stato. Elena fa una scelta e una valutazione dei capi e, se vengono venduti, divide il ricavato al 50% con chi li ha lasciati in conto-vendita. «Tengo in negozio i vestiti per tre mesi – continua Elena- Trascorso questo tempo, o restituisco gli abiti alla persona che li aveva lasciati oppure, se questa non è interessata, do i vestiti in beneficenza a Stremao che ha modo di distribuirli alle famiglie bisognose». Il negozio “C’era un volta” durante la settimana è aperto solo il pomeriggio dalle 15,30 alle 19,30 e il sabato tutto il giorno, perché Elena ogni mattina aiuta il padre nell’amministrazione di un‘altra attività di famiglia e poi si dedica alla sua grande passione per il “second hand”. Tra gli scaffali di “C’era un volta” si possono trovare abiti, pantaloni, cappellini, ma anche scarpe, libri e giochi. Il sindaco Simone Calamai nei giorni scorsi ha fatto visita a Elena Nannetti e ha elogiato l’iniziativa imprenditoriale:« Si tratta di un progetto lodevole che va nella direzione della Montemurlo green che ci sta a cuore: riuso, risparmio di risorse naturali, senza contare che l’acquisto di abiti di seconda mano può aiutare l’economia familiare. Una moda etica e sostenibile»