Con il suo “Caffè” Montemurlo ha rilanciato gli incontri post-Covid

Montemurlo – Nonostante le restrizioni post Covid che hanno imposto ingressi contingentati e presenze con mascherine obbligatorie, il Caffè Letterario Montemurlo Estate 2020 organizzato dall’associazione il Villaggio del Sorriso AnceScao di Angelo Festa e il suo special team in collaborazione con il Comune di Montemurlo ha concluso  la sua seconda edizione con un successo di pubblico e consensi.

Diversi gli incontri ospitati a Villa Giamari e nei giardini di via San Babila ad Oste,con scrittori,giornalisti e manager voluti dalla curatrice e direttrice artistica della manifestazione letteraria la giornalista Patrizia Scotto di Santolo. 

Soddisfatto l’assessore alla cultura del Comune di Montemurlo, Giuseppe Forastiero: “L’iniziativa culturale Caffè letterario si è rivelata vincente per la risposta e l’interesse dimostrato dal pubblico.  Il Caffè è stato il primo evento culturale post Covid, realizzato a Montemurlo nelle verdi cornici del parco di Villa Giamari e dei giardini di San Babila in piena sicurezza nel rispetto delle norme anti-contagio. Un segnale di fiducia e ripartenza importante per ritornare a fare cultura e approfondimento sul territorio. Le serate hanno permesso di conoscere gli autori e di affrontare temi di stretta attualità come la violenza sulle donne o  il problema delle fake news. Una formula semplice ma vincente che è stata apprezzata dai nostri cittadini”.

Così dai ricordi di Fernando Capecchi che con “Saluta tutti” ha raccontato insieme ai giornalisti Enrico Salvadori e Elisangelica Ceccarelli la sua avventura di un manager di spettacolo che si è fatto da solo e capace poi di diventare impresario con la sua agenzia Vegastar lanciando nel firmamento dello spettacolo allora ragazzi quali Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello e Zucchero che anche grazie a lui sono diventate autentiche star.

Ai cambiamenti della politica nell’area pratese e fiorentina dal dopoguerra al 2000, attraverso l’analisi storica precisa e puntuale di Riccardo Cammelli, con “Il colle magro e la piana grassa” coadiuvato dalla editor Aurora Castellani. Non sono mancati spunti di riflessioni e dibattito  sulla violenza di genere con il Sostituto Procuratore del Tribunale di Prato Laura Canovai e di come la storia ne testimoni un importante fatto di cronaca: la triste vicenda di una nobildonna siciliana, riportata nel romanzo  di Pietro Trapassi  “Laura Lanza la baronessa di Carini. Storia di cappa e spada”, il cui assassinio per mano del padre grida ancora nei secoli vendetta.

Presenti  anche la solidarietà con “Storie di Ordinaria Pandemia” dello scrittore Filippo Moretti (il ricavato della vendita del libro scritto da 54 autori pratesi verrà devoluto ad una associazione benefica) e la cultura intesa come investimento sociale.

Con il libro di Irene Sanesi “Give Back l’arte del fundraising per la cultura”, l’autrice insieme a Gianni Rossi direttore di Tv Prato ha spiegato  come si possono far decollare i progetti attinenti il mondo della erudizione unitamente al background.

Grazie a loro infatti sono stati ideati due fortunati programmi  televisivi “Immagina Prato “e “S come futuro” trasmessi durante i mesi del Lockdown. Necessarie però costanza, affidabilità insieme alla capacità di costruire una rete di relazioni.

Ha concluso la rassegna del Caffè Letterario Montemurlo Estate 2020 la serata dedicata al giornalismo dei nostri tempi. Con Severino Saccardi direttore della rivista Testimonianze e Piero Meucci direttore di StampToscana, “La verità separata dai fatti”: dialoghi ma anche critiche sulla presunta verità (priva di riscontri fattuali o di adeguate verifiche) che viene data per certa nel tempo della comunicazione globale nei più diversi ambiti (da quello giornalistico-informativo, a quello dei social media, fino alle ricostruzioni storiche, alla psicologia, alla pseudo-scienza che pretende di sottoporre a giudizio le conoscenze e le acquisizioni di carattere medico e scientifico).

Saccardi ha sottolineato che “i mezzi di comunicazione di massa capaci di parlare potenzialmente ad un auditorio smisurato non dovrebbero utilizzare  in modo disinvolto notizie e mode culturali perché il rischio è la tenuta sociale del Paese e la sua stessa democrazia”.

fonte Stamp Toscana