L’11 settembre Montemurlo celebra la liberazione della città dal nazi-fascismo

Alle ore 10 in piazza Donatori di sangue è prevista la cerimonia di commemorazione e la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti, la sera la presentazione del libro di Venuti sugli “Internati militari italiani nella Seconda Guerra Mondiale” Il 9 settembre trekking ad Albiano sulle tracce della Resistenza

Anche quest’anno il Comune di Montemurlo martedì 11 settembre celebrerà il 74esimo anniversario della festa della Liberazione della città dal nazi-fascismo. Il ritrovo delle autorità e dei cittadini è previsto per le ore 10 in piazza Donatori del sangue (di fronte al municipio) per la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti e per la commemorazione ufficiale da parte del sindaco Mauro Lorenzini, che dice: «Da circa dieci anni il Comune di Montemurlo celebra la festa della Liberazione dal nazi-fascismo. Una cerimonia doverosa per rendere omaggio a quelle persone semplici e umili- operai contadini- che a rischio della propria vita, offrirono protezione e sostegno alla lotta di liberazione e ai soldati alleati. – spiega il sindaco – Quelle donne e quegli uomini del 1944, silenziosamente e senza clamori, dimostrarono quel coraggio che oggi forse a noi manca .Questi nostri concittadini, che con il loro sostegno alla lotta di liberazione rischiarono in prima persona l’arresto, ci insegnano il valore della dignità di ogni essere umano, che è uguale a quella di ogni suo simile».

Le celebrazioni della festa della liberazione di Montemurlo proseguiranno, sempre l’11 settembre, alle ore 21 al Centro Giovani di piazza Don Milani con la presentazione del libro di Francesco Venuti “Internati militari italiani nella Seconda Guerra Mondiale”,a cui seguirà una video proiezione a cura dell’associazione Combattenti e reduci di Prato. Domenica 9 settembre, inoltre, sempre nell’ambito della ricorrenza della liberazione di Montemurlo il Gruppo trekking “La storia camminata” organizzerà un trekking ad Albiano sulle tracce della Resistenza sulle colline montemurlesi e sarà deposta una targa in ricordo del “Nebbia”. Bogardo Buricchi, nato nel 1920, era un giovane partigiano di Carmignano che restò ucciso l’11 giugno 1944 col fratello Alighiero nel sabotaggio di un treno carico di esplosivo alla stazione ferroviaria di Carmignano. Il nome di “Bogardo Buricchi” verrà dato alla formazione partigiana pratese ricostituita nel giugno 1944 sui Faggi di Javello dove confluiranno anche alcuni giovani di Montemurlo. Per tutto il 1944 i collegamenti tra i partigiani e gli abitati di Tobbiana, Cicignano, Migliana, Schignano furono continui, anche per l’approvvigionamento di vettovaglie. Alcune case coloniche divennero punti di riferimento vitali per la formazione, come Cicignano e Albiano: la casa del ‘Nebbia’, proprietario della bottega di generi alimentari del paese, fu un vero e proprio punto di raccordo con la formazione Buricchi, che per un periodo aveva istituito una sede del comando nelle vecchie scuole. Per partecipare al trekking del 9 settembre, a cui farà seguito un pranzo ad Albiano, si deve chiamre il numero di telefono 3336294662.

LA STORIA – L’8 settembre del 1944 i primi carri armati alleati giunsero a Montemurlo ma non poterono procedere oltre Bagnolo, perché il ponte sul torrente era stato interrotto dai tedeschi.Così, l’avanzata continuò i giorni seguenti e proprio l’11 settembre di settantadue anni fa, nelle vicinanze del palazzo comunale, dove ci troviamo oggi, si verificò un terribile scontro a fuoco tra le truppe alleate che avanzavano e i tedeschi in ritirata. Una battaglia cruenta che costò la vita ad un uomo, il ferimento di altre due donne ed il danneggiamento del municipio, ma che di fatto segnò la liberazione del centro di Montemurlo dall’oppressione del giogo nazi-fascista.