MESSE LE MANI SU BABY-GANG NEL NAPOLETANO

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di Roberto Fiordi  06/02/2016

Si trattava di una vera e propria scuola di rapina quella che era stata messa in piedi a “Castello di Cisterna” in provincia di Napoli.

A capo dell’organizzazione pare esserci stato un maggiorenne, adesso detenuto per altri motivi, che reclutava minorenni per indirizzarli al mondo criminale, ricattandoli con la frase: << Se non sei in grado di farlo non sei un uomo >>

Per queste giovanissime leve aveva messo in piedi una scuola dovei ragazzini erano avvezzi a prendere lezioni da cui imparare, anche nella pratica, a mettere a segno colpi.

Tutto sommato le lezioni del capobanda maggiorenne, che dirigeva ogni cosa, era anche una maniera per insegnare a questi ragazzi a vivere a testa alta nell’affascinante quanto difficile e complicata terra del capoluogo campano, dove pare che lo Stato legale sia quasi assente, a beneficio chiaramente della criminalità organizzata, che a poco a poco si è allargata a macchia d’olio, impiantando le sue radici in buona parte del territorio nazionale.

 Nella scena abbiamo a che fare con quattro minorenni accusati d’aver compiuto ben undici rapine fra supermercati, benzinai, negozi e farmacie.

Le immagini estrapolate da una videosorveglianza hanno dato modo agli inquirenti di intuire che non avevano a che fare con seri professionisti, bensì con una banda di dilettanti apprendisti. E ciò ha dato modo ai carabinieri di scoprire il luogo dove si riunivano per pianificare i colpi. Il blitz che ne è seguito ha dato modo di portare alla luce auto, scooter, armi, abiti per il travestimento e altri oggetti essenziali per mettere a segno i colpi.


  1. Immagine fonte google