Offese razziste alla partita di basket, interviene il sindaco Calamai:«Episodio inaccettabile. Convocherò la società»

Il sindaco Calamai vuole verificare l’accaduto con i dirigenti della società Lions Montemurlo basket: «Comportamenti di questo genere sono inaccettabili e, per quanto ci riguarda, se ripetuti, potrebbero portare anche alla decisione della revoca della concessione degli impianti sportivi alle società che non sono in grado di gestire i propri tifosi e sportivi»

Il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, ha appreso con sconcerto dalla stampa quanto avvenuto domenica scorsa alla palestra della scuola «Anna Frank» di via Pantano a Oste alla partita di basket tra i Lions e Libertas Lucca, durante la quale i due arbitri, Tommaso Giachi e Labed Mourada, sono stati appellati dalla tifoseria con insulti razziali.

Un fatto gravissimo che il sindaco Calamai ha subito condannato con forza: «Si tratta di episodi inaccettabili ed esprimo solidarietà ai due arbitri presi di mira. Il Comune di Montemurlo pensa che lo sport debba essere un momento di crescita e di educazione nel rispetto dei compagni e degli avversari.- dice il sindaco- Condanniamo con forza quanto è avvenuto e a questo proposito ho già convocato urgentemente per un incontro i dirigenti della società sportiva della società di basket che utilizza il palazzetto dello sport di Oste, per chiarire e avere un confronto rispetto a quanto ho saputo dalla stampa. Comportamenti di questo genere, per quanto ci riguarda, se ripetuti, potrebbero portare anche alla decisione della revoca della concessione degli impianti sportivi alle società che non sono in grado di gestire i propri tifosi e sportivi».

Anche l’assessore allo sport, Valentina Vespi, prende una posizione decisa contro quanto avvenuto al palazzetto di Oste: «A Montemurlo le parole di odio e razzismo non hanno spazio e mai lo avranno. Quelli che abbiamo appreso dalla stampa sono episodi intollerabili e ci aspettiamo che le società sportive prendano le distanze da ogni forma di razzismo e violenza ed educhino i propri atleti e le tifoserie prima di tutto al rispetto».