Pacchetto Montemurlo, l’acconto Imu slitta a settembre per chi ha avuto difficoltà economiche

Continuano le azioni di sostegno per famiglie e imprese adottate dall’amministrazione comunale per far fronte al periodo di crisi economica. Per usufruire del rinvio della prima rata Imu è necessario presentare una dichiarazione dove si indicano le difficoltà causate dall’emergenza sanitaria (cassa integrazione, sospensione dell’attività economica

Il Comune di Montemurlo ha deciso di differire la scadenza dell’acconto Imu 2020 al 30 settembre 2020 per i contribuenti che abbiano registrato difficoltà economiche a causa della pandemia Covid-19. L’importante atto è stato approvato dal consiglio comunale durante l’ultima seduta e fa parte del “pacchetto Montemurlo”, l’importante serie di azioni adottate dall’amministrazione comunale per sostenere la ripresa di famiglie e imprese in questo difficile momento di crisi economica causata dal Coronavirus. Oltre allo slittamento dell’Imu, nei giorni scorsi il Comune ha deciso per la deroga delle scadenze della Tari, la proroga fino al 31 dicembre della Cosap gratuita per le attività di somministrazione, la liberalizzazione degli orari di apertura di parrucchieri ed estetisti.

« Il Comune di Montemurlo ha colto a pieno le possibilità di rinvio dell’Imu offerte dalla normativa ( in particolare da quanto previsto dal Dipartimento delle Finanze) ed ha dato la possibilità di rinviare i pagamenti Imu di competenza comunale al 30 settembre a tutte quelle famiglie ed imprese che abbiano subito pesantemente le conseguenze economiche causate dall’emergenza sanitaria» spiega il sindaco Simone Calamai« Un’ulteriore azione di sostegno alla ripresa che rientra nel “pacchetto Montemurlo”, che è aperto ad ulteriori misure di aiuto per famiglie ed attività economiche »

Per usufruire dello slittamento del pagamento della prima rata Imu è necessario che il contribuente presenti, entro il 30 settembre, un’ autodichiarazione sull’ apposita modulistica predisposta da Sori elencando i motivi della richiestaIn particolare è necessario per le persone fisiche che non abbiano esercitato attività lavorativa o abbiano usufruito di trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga, ordinaria o equivalenti, per un periodo di almeno un mese nel periodo dall’ 8 marzo al 17 maggio. Limprese, escluse le società immobiliari, proprietarie di immobili utilizzati direttamente per lo svolgimento della propria attività colpita da emergenza Coronavirusdevono dichiarare di aver subìto una sospensione dell’attività economica per almeno un mese nel periodo di chiusura stabilito dai decreti governativi (8 marzo al 17 maggio).

« Chi non avesse provveduto, per oggettive difficoltà economiche come la prolungata chiusura delle attività, la perdita del lavoro, la messa in stato di cassa integrazione, ha tempo fino al prossimo 30 settembre per il pagamento dell’Imu. Un modo per non gravare ulteriormente sulle finanze di famiglie e imprese in questo momento difficile di ripresa» conclude il sindaco Calamai.Non è invece differibile il versamento della quota statale relativa agli immobili in categoria D ( tutti gli immobili produttivi) ferma allo scorso 16 giugno, mentre può slittare al 30 settembre il pagamento della quota parte comunale. Sori effettuerà i necessari controlli sulle autodichiarazioni prodotte dai richiedenti