Pieve San Giovanni Decollato ospita la Montemurlo Betlemme: nasce per noi Cristo Salvatore.

Ci sono volte in cui sarebbe bello riuscire a distanziarsi dal presente per catapultarsi almeno con la mente nella  storica beltà di un lontano passato, riuscendo ad immergersi nella romanzata atmosfera del periodo in questione. La cosa certa è quella che visitare luoghi storici che evocano quei momenti vuole dire accrescere l’emozione e facilitare la fantasia, e Montemurlo è uno di questi siti. Nonostante l’industria presente in esso, è un comune che conserva la sua parte storica: ville e residenze antiche, casati medievali e così via. Persino il Sommo Poeta lo cita nel XVI canto del Paradiso.

 Oltrepassare la porta d’ingresso dell’antico borgo, issato sulla vetta del colle che domina sulla quotidianità dei residenti e sulle attività lavorative del territorio, vuole dire imbattersi su Piazza del Borgo della Rocca, una superficie degna di sovente ammirazione su cui si riesuma il Medioevo nell’antica architettura che la caratterizza. Sulla piazza sorge anche la Pieve di San Giovanni Decollato, una storica chiesa realizzata, presumibilmente, fra il 1085 e il 1096, modificata poi nel corso dei secoli e inserita quindi tra le Meraviglie d’Italia in occasione del 150° anniversario dell’unificazione nazionale. Essa si presenta con una facciata a capanna, preceduta da un portico quattrocentesco, sorretto da pilastri in mattoni, con capitelli in laterizio. 

Nella chiesa sono conservate prestigiose opere d’arte: la Madonna del Rosario, con i santi Domenico, Agata e Andrea di Matteo Rosselli, la maestosa Madonna col bambino in trono di Francesco Granacci, la bellissima Maria assunta in cielo uscita dal pennello di Giovanni Stradano. Nel presbitero spicca la preziosissima croce astile in lamina d’argento.

Giunti adesso in prossimità del Santo Natale, per gli amanti dell’arte, della storia, delle bellezze del posto o semplicemente per curiosi, fare un pellegrinaggio all’interno della Pieve di San Giovanni Decollato vorrebbe dire calarsi nel clima natalizio. Lungo il lato sinistro della navata della chiesa incontriamo la statua di San Michele con la lira in mano, nel lato opposto le ceramiche che rappresentano la nascita di Gesù Cristo Salvatore nella mangiatoia, al cospetto di San Giuseppe e Santa Maria. Procedendo oltre, sempre lungo il lato destro della navata, i Re magi e, dalla parte opposta, la fuga in Egitto della Sacra Famiglia. Proseguendo la visita è possibile ammirare la mostra dei ventisette presepi artigianali, ognuno di essi riportante un tema specifico, tutti realizzati da artisti che prenderanno parte al concorso del 6 gennaio prossimo. In merito a ciò sarà pertanto possibile votare il presepe preferito. Nell’Oratorio adiacente la navata, vi sono molte tele del pittore Mattei, con immagini di scorci singoli delle bellezza montemurlesi.

Il cammino prosegue poi nell’abside dell’Oratorio del Corpus Domini della chiesa, dove il 20 novembre scorso, in occasione della Festa dell’olio, è stato inaugurato il grande presepe meccanico: un’eccellente rappresentazione artistica, promossa dalla parrocchia e dall’associazione Borgo della Rocca. Alla costruzione del presepe hanno preso parte volontari e parrocchiani. L’intera opera d’arte è stata realizzata a mano, fuori che i personaggi che la compongono, ovverosia statue di pregio giunte dalla storica fabbrica di presepi Fontanini s.p.a. di Borgo a Mozzano (Lucca). Preziosa è stata l’adesione dei cittadini che si sono impegnati a donare la propria offerta per “adottare” ogni personaggio del presepe; e sotto ogni statua è riportato il nome della persona che si è offerta di dare il proprio essenziale contributo .   

Il presepe della Rocca è stato inserito nella rete regionale “Terre di presepi” e, come sottolinea l’assessore alla cultura e alla promozione del territorio del Comune, Giuseppe Forastiero, si tratta di un opportunità per dare valore al lavoro di tanti appassionati volontari e allo stesso tempo per far conoscere il borgo della Rocca di Montemurlo e le sue ricchezze.

L’intera location del grande presepe gira intorno a scene di vita quotidiana, dal sorgere del sole fino all’alba del mattino successivo, rilevando i vari mestieri. Si muove tutto in un ordinato tempo prestabilito. Il giorno si sveglia dietro il colle e il fornaio è impegnato con la farina per fare il pane, intanto che osserva il fumante forno. Il gregge si muove poi pigramente pel tratturo antico al piano, quasi per un erbal fiume silente, lungo i campi ai piedi del colle. Il fabbro forgia il metallo per ricavarne falci, intanto che il forestiero si disseta alla fonte della piazza. L’acqua che scende dai monti a valle fa ruotare le cigolanti pale del mulino. I raccoglitori di olive si portano al frantoio dove ha inizio la frangitura. Giunge la sera e gli animali della fattoria si radunano verso le stalle e le galline tornano al pollaio. Cala la notte e nelle case si accendono le lampade. Nell’oscurità del notturno cielo s’illumina un manto di brillanti stelle. Compare la stella cometa per indicare ai Re Magi la strada verso il Salvatore. Il cielo si accende di colori, è nato Gesù. 

 I presepi della Pieve della Rocca sono visitabili ogni sabato e domenica e durante tutti i giorni festivi dalle ore 15 alle 18, e l’apertura è custodita dalle associazioni di volontariato: Carabinieri, Aeronautica, Borgo della Rocca e Alpini.