Prato, mascherine e distanze non impediscono la Festa del Sacrificio

Prato – Si chiama “Aid Al-Idha”, la festa del sacrificio, o “Aid Al-Kabir”, la festa grande- come si dice nei paesi nord-africani del Maghreb, o “Kurban Bayram” nel mondo turco-iraniano oppure ancora “Tabaski” nell’Africa dell’Ovest, ed è la seconda festa religiosa più importante nel calendario musulmano dopo “Aid al-fitr”, che segue il Ramadan. Si commemora  ogni anno nel decimo giorno del mese “hijri” di “Dhou Al Hijja” che coincide quest’anno con venerdì 31 luglio. La preghiera della festa si è tenuta anche a Prato alle ore 7.00 del mattino presso il Parco della Liberazione e della Pace ed è stata organizzata dal centro culturale di via dè Gherardacci dell’Imam  Najib Lamzouri, in collaborazione con altri centri del territorio.

Uno sforzo non indifferente,(sono stati impiegati moltissimi volontari),con un presidio sanitario della Pubblica Assistenza l’Avvenire di Prato,provvisto di ambulanza  e 4 volontari. Perché nonostante gli ampi spazi esterni concessi dal Comune di Prato e il permesso richiesto come da prassi e rilasciato dalla Questura, chi organizza si aspetta quest’anno un gran numero di persone. Infatti a causa del lock-down molti fedeli non sono tornati per la ricorrenza del sacrificio nei loro paesi di origine e dunque verranno a pregare nei giardini di via Roma. Previsti due ingressi: uno principale lato ex Ippodromo e l’altro in via del Purgatorio, con quattro addetti che misureranno ai partecipanti al rito la temperatura corporea, prenderanno nome e cognome; daranno la mascherina obbligatoria a chi ne sarà sprovvisto. I fedeli verranno poi singolarmente accompagnati verso il posto loro assegnato per la preghiera, lungo un percorso obbligato per evitare contatti e assembramenti.

La festa del sacrificio è aperta a tutti, uomini e donne (per quest’ultime si registrano numeri  esigui), ma quest’anno in via del tutto eccezionale l’accesso è stato vietato ai bambini, perché la preghiera del sacrificio si svolga in totale sicurezza e nel rispetto delle norme anti-Covid. Raggiunto telefonicamente, l’Imam Naijb Lamzouri ha spiegato  che da quando sono stati riaperti al pubblico i luoghi di preghiera, nel suo centro culturale a Prato, ci si è attenuti scrupolosamente  alle norme, imponendo ai fedeli igienizzazione, rispetto delle distanze e mascherina, impedendo l’accesso a chi non in regola. Inoltre dopo la preghiera del venerdì aggiunge un divieto di matrice religiosa risalente a un hadith (detto, fatto o silenzio del profeta o dei suoi compagni) di Omar Ibnou al-Khattab“Se sei in una città in cui c’è la peste non uscire, ma se sei fuori, non entrare”.

Per la festa del sacrificio odierna, dopo il rito della preghiera che dura all’incirca dieci minuti, il sermone è stato tenuto per l’occasione  dall’Imam del centro culturale di Agliana Zakaria Abdelkarim. Il cuore del suo discorso, un invito ai musulmani affinché essi non dimentichino i buoni comportamenti dettati dal Corano. Né è mancato un accenno al Covid. L’intera cerimonia è terminata prima delle 8.00 del mattino. Dopodiché  ognuno dei fedeli lascia silenziosamente  il proprio posto per recarsi a casa a festeggiare in famiglia.Vietati quest’anno al termine della funzione per le norme anti-Covid  gli abbracci e la condivisione del pasto tradizionale a base di montone e dolci al miele.

fonte Stamp Toscana