Prato, Pasquetta in tragedia: incidente mortale con l’auto contro un albero. Muore pluriomicida che 21 anni fa aveva sterminato la famiglia

Prato – Come se si fosse trattato di un destino beffardo, esattamente 21 anni fa, il 14 aprile del 1999, Simone Cantaridi aveva sterminato la propria famiglia e ieri, lunedì 13 aprile, la sorte è toccata a lui.

L’uomo aveva 46 anni e, a bordo della sua Panda, stava percorrendo il viale alberato di via Firenze quando ha perso il controllo della vettura ed è andato a schiantarsi contro un albero. Si è trattato di un incidente la cui dinamica è al vaglio degli agenti della polizia municipale per ricostruire l’accaduto, per adesso l’unica spiegazione è l’alta velocità.

La sua vita era stata segnata 21 anni fa dal folle gesto che lo aveva portato ad uccidere la famiglia; dopodiché era stato rinchiuso nel carcere della Dogaia con la condanna in primo grado a 20 anni, con il riconoscimento di un parziale vizio di mente. La pena gli fu poi ridotta in Appello a 16 anni e mezzo, e nel 2009 fu rimesso in libertà. Nel frattempo il giovane si era laureato in Teologia.

Una volta scarcerato, Simone Cantaridi aveva preso dimora a Prato e lavorava  in un supermercato di Montemurlo nel ruolo di addetto alle vendite.    

All’epoca della tragedia familiare, l’uomo aveva 25 anni e abitava a Piombino con l’intera famiglia, e il folle gesto lo aveva portato ad accoltellare la moglie Sabrina Martinelli, all’epoca 24enne, la figlia Vanessa di 4 anni e la sorella Claudia di 27, dopodiché con il gas aveva fatto esplodere il suo appartamento, restando anche lui gravemente ferito.

Inizialmente era parso a tutti che si fosse trattato di un incidente, ma poi era stato un vigile del fuoco a ritrovare fra le macerie un coltello insanguinato. Fu dunque fatta l’autopsia e fu scoperto che le tre vittime erano decedute a seguito delle coltellate inferte dall’omicida. Successivamente fu lo stesso Cantaridi a confessare il triplice delitto, senza però mai averne data una spiegazione.