Prato, una pandemia aziendale. Nei primi tre mesi di quest’anno una mortalità che supera mille

Prato 06/05/2020 – Il primo trimestre di questo 2020 è stato da incubo. Oltre al letale virus che ha colpito il mondo intero e che solo in Italia ha portato via con sé migliaia di vite umane, e dove Prato per adesso ne conta quarantatré, sempre nel territorio pratese ci sono anche 1.010 aziende finite nel vortice di una pandemia assassina. Una pandemia che non consente a queste aziende di riaprire. E ciò andrà a incidere anche sull’incremento della disoccupazione. Da gennaio a fine marzo, pur essendoci state 718 nuove attività che hanno aperto, la situazione resta negativa di ben 292 imprese.  

Il naufragio aziendale che si registra a Prato è proporzionale a quanto sta accadendo in regione; e il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Marchetti, commenta: «Ho preso visione delle analisi statistiche tra gennaio e marzo di quest’anno e i dati sono impressionanti. Il saldo della nati-mortalità su base regionale vede una perdita pari a meno 3.854 aziende. Il dato è frutto della nascita, nel primo trimestre 2020, di 7.087 aziende a fronte della cessazione di 10.941. […] Al lockdown hanno fatto riscontro misure assunte solo sulla carta, perché rispetto alla platea degli aventi diritto sono pochissime le aziende che hanno avuto concretamente accesso ai sostegni. In più, c’è tutto il segmento di aziende nate nel 2020 che restano persino escluse dal provvedimento che già è una beffa. Ma comunque: le imprese registrate di fresco quest’anno non hanno da poter presentare una dichiarazione dei redditi. Per questo non possono accedere al fondo per le pmi ampliato, sulla carta, dal Cura Italia. Per loro appena aperte, e quindi ‘in culla’ rispetto al mercato, non restano che le linee di credito tradizionali a tassi non agevolati. Ma con quali garanzie? Insomma, qui c’è il concreto rischio di ecatombe».

E dunque, dinanzi alla drammatica situazione che la provincia e la regione stanno attraversando, il capogruppo di Forza Italia, in Consiglio regionale, si appella al presidente Rossi affinché intervenga immediatamente  a favore delle imprese con sostegni, defiscalizzazioni e misure di spessore prima che avvenga un’apocalisse.

«La Regione deve frugarsi in ogni angolino delle tasche – aggiunge Maurizio Marchetti – e mettere a punto lei stessa un portafoglio per erogazioni a fondo perduto a partire da chi è escluso perfino dalla pia speranza di altri sostegni». E ancora: «La Toscana, export a parte, era già in condizioni economiche critiche. Viene da anni di stagnazione e andamento lento in economia – conclude il capogruppo di Forza Italia –. Se adesso Rossi&C., anziché fare post su Facebook, non attuassero misure concrete  per il tessuto economico, produttivo ed occupazionale della Toscana sarebbe la mazzata finale».