Provincia di Prato per la messa in sicurezza sismica dell’istituto tecnico “Paolo Dagomari” ha adottato la stessa tecnologia che ha salvato dal crollo il grattacielo Taipei101 a Taiwan

Il presidente Simone Calamai:« La sicurezza delle scuole è sempre stata la mia priorità. La tecnologia adottata a Taiwan è la stessa utilizzata per la messa in sicurezza sismica del Dagomari e denota il grande lavoro svolto dall’ente per la sicurezza degli edifici»

Il lavoro di messa in sicurezza sismica dell’istituto tecnico “Paolo Dagomari” di Prato, portato avanti dalla Provincia di Prato per un investimento pari a 5 milioni di euro, ha adottato la stessa tecnologia di dissipazione sismica, prodotta dall’azienda Fip Mec di Selvazzano (Padova), che lo scorso 3 aprile ha salvato dal crollo il grattacielo Taipei 101 a Taiwan. Il sisma di magnitudo 7.4 che ha sconvolto Taiwan il 3 aprile scorso, infatti, è stato il più potente degli ultimi 25 anni. Sorprendentemente, nonostante la potenza del terremoto abbia inflitto danni a numerosi grattacieli, molti di essi hanno resistito senza crollare, rimanendo in piedi contro ogni aspettativa. Questa incredibile resistenza è il risultato di una progettazione meticolosa e di strategie preventive specificamente ideate per contrastare le catastrofi naturali.Il celebre grattacielo Taipei 101, detentore di diversi primati, è stato protetto dal terremoto grazie a una gigantesca sfera posizionata tra l’87º e il 92º piano dell’edificio. Questa soluzione è il risultato del lavoro svolto dall’azienda Fip Mec di Selvazzano (Padova), con il supporto di Renato Vitaliani, ex docente di ingegneria civile edile e ambientale presso l’Università di Padova, attualmente in pensione.

«Il Dagomari è tra le prime scuole in Italia ad aver concluso gli interventi antisismici grazie ai fondi del Pnrr.- spiega il presidente della Provincia, Simone Calamai– La sicurezza delle scuole e dei nostri ragazzi per me è sempre stata una priorità. Sono felice dunque che la tecnologia con dissipatori fluidoviscosi installata al Dagomari abbia dimostrato la propria validità nel terremoto che qualche giorno fa ha sconvolto Taiwan. Questo dimostra l’attenzione della Provincia nella progettazione degli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici e la grande capacità degli ingegneri e delle aziende italiane nel raggiungere questi risultati tecnologici»

Alla scuola Dagomari a Prato sono stati impiegati dissipatori fluidoviscosi installati in controventi metallici all’interno della struttura dell’istitutoTali dissipatori funzionano sul principio della “dissipazione viscosa” che, in caso di sisma porta ad una diminuzione dell’azione sismica sul resto della struttura. Una parte dell’energia infatti viene dissipata da tali dispositivi. I dissipatori sono sostanzialmente costituiti da un pistone metallico che scorre all’interno di un cilindro rallentato nel moto da un fluido siliconico. Con lo stesso concetto, sia pure con inserimento di una grande massa oscillante di 660 tonnellate, funziona la dissipazione del grattacielo Taipei 101 a Taipei di altezza 509m che fra i piani 87 e 92 ha installato un meccanismo di dissipazione costituito da un grosso pendolo che viene rallentato nel moto da una serie di dissipatori viscosi del tutto analoghi a quelli utilizzati nella scuola Dagomari a Prato. Tali dissipatori prodotti dalla ditta FIPMEC hanno trovato molte applicazioni in edifici civili ed industriali e sono stati inseriti nel progetto di adeguamento sismico della Scuola Dagomari dallo studio GPA Partners di Firenze ed installati dalla ditta CMSA appaltatrice.

Nelle foto il taglio del nastro con il presidente Calamai per la messa in sicurezza sismica dell’istituto Dagomari- dicembre 2023. Mi scuso, poi, perché nel corpo della mail vi incollo alcune foto che mi ha inviato l’ingegnere e che non sono riuscita a salvare in altro modo e sono relative al posizionamento dei dissipatori al Dagomari