Accordo sui medici di base, per Calamai «Utile nel breve periodo ma dobbiamo pensare al futuro»

La possibilità di ampliare il numero di assistiti da 1500 a 1800 rappresenta una soluzione temporanea, ma per Calamai «è necessario arrivare all’assunzione di un congruo numero di medici di medicina generale in base alla popolazione» per evitare che intere fasce di popolazione restino senza assistenza e che si vada verso la privatizzazione della “sanità di base”

Il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, ha accolto con favore la firma dell’accordo tra l’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini e i sindacati dei medici di base contro la carenza di medici di medicina generale. In base all’intesa fino al prossimo 31 dicembre, infatti, ogni medico di famiglia potrà avere fino a 300 assistiti in più, passando da 1500 ai 1800 pazienti.

«Anche se l’accordo avrà una validità limitata nel tempo, ritengo che si tratti di un provvedimento utile nel breve periodo per coprire le necessità e ampliare la possibilità di scelta dei cittadini a riguardo del medico di base», commenta il sindaco Calamai, che aggiunge:«Naturalmente il semplice ampliamento temporaneo del massimale degli assisti per medico di famiglia non può essere la soluzione definitiva alla carenza di medici di base, dobbiamo pensare al futuro ed è necessario arrivare all’assunzione di un congruo numero di medici di medicina generale in base alla popolazione. I medici di base, infatti, rappresentano il primo presidio di salute sul territorio e dobbiamo scongiurare l’eventualità di una privatizzazione della medicina generale. Nei prossimi anni saranno quasi 400 i medici di base che andranno in pensione in Toscana. Se non troviamo subito delle soluzioni rischiamo di far rimanere scoperti, senza alcuna assistenza di base, intere fasce di popolazione, senza contare l’aumento dei carichi di lavoro per i medici che rimarranno in servizio». Per il sindaco Calamai la strada da percorrere può essere solo una: nuove assunzioni di giovani leve da inserire nelle file della medicina generale, magari rendendo il lavoro più attrattivo, più incentrato sull‘attività clinica e meno oberato da incombenze burocratiche. Il sindaco Simone Calamai dall’inizio di quest’anno sta seguendo la vicenda dei pazienti di una storica dottoressa del territorio, recentemente andata in pensione, rimasti senza assistenza, nonostante l’entrata in servizio di un giovane medico che non ha potuto riassorbire tutti gli assistiti. Il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, ha seguito in prima persona la problematica e, insieme all’Usl, ha individuato varie soluzioni per rispondere ai problemi dei cittadini rimasti scoperti.

Un’importante novità ha riguardato lo sblocco della possibilità di fare la domanda in deroga alla Usl per l’assegnazione di un medico di medicina generale non afferente alla zona di Montemurlo. Una soluzione rapida ed efficace per dare a tutti l’opportunità di vedersi assegnato un medico di medicina generale al quale fare riferimento, ma anche per offrire ai cittadini una maggiore possibilità di scelta tra i medici di famiglia disponibili a livello provinciale.