Al Liceo Brunelleschi inaugurato il presidio di Libera in memoria di due piccole vittime della strage di Natale del Rapido 904

Dedicato a Anna e Giovanni De Simone, di 9 e 4 anni il presidio che dice no alle mafie. Presenti il prefetto Cogode,il questore Pasquale Antonio De Lorenzo, il comandante provinciale del carabinieri Francesco Schilardi e l’assessore alla legalità del Comune di Montemurlo Valentina Vespi

È stato inaugurato alcuni giorni fa al liceo artistico “Umberto Brunelleschi” di via Maroncelli a Oste il presidio di Libera Contro le Mafie di cui fa parte anche il Comune di Montemurlo. Il presidio è stato dedicato ad Anna e Giovanni De Simone, i due fratellini di 9 e 4 anni che persero la vita nella Strage mafiosa del Rapido 904 il 23 dicembre 1984 nella Grande galleria dell’appennino a San Benedetto Val di Sambro (Bologna). Alla cerimonia erano presenti il prefetto Adriana Cogode, il questore Pasquale Antonio De Lorenzo, il comandante provinciale del carabinieri Francesco Schilardi e l’assessore alla legalità del Comune di Montemurlo, Valentina Vespi che dice:«Un presidio di legalità per tenere alta l’attenzione sul problema delle mafie. Anna e Giovanni sono due dei tanti bambini, vittime delle mafie che non potranno mai diventare grandi. A loro andrà il pensiero dei nostri studenti che ogni giorno frequentano la scuola»

Anna e Giovanni erano due dei 16 viaggiatori uccisi nella Strage del Rapido 904, o Strage di Natale L’attentato venne compiuto nel fine settimana precedente le feste natalizie. Il treno era pieno di viaggiatori che ritornavano a casa o andavano in visita a parenti per le festività. Erano le 19.08 quando un esplosione violentissima colpì il treno mentre percorreva la Direttissima in direzione nord. Il treno si trovava a circa 8 chilometri all’interno del tunnel della Grande Galleria dell’Appennino (18 km), in località Vernio, dove la ferrovia procede diritta e la velocità supera i 150 km/h. La detonazione fu causata da una carica di esplosivo radiocomandata, posta su una griglia portabagagli del corridoio della 9 carrozza di II classe, a centro convoglio: l’ordigno era stato collocato sul treno durante la sosta alla Stazione di Firenze Santa Maria Novella. Gli attentatori attesero che il veicolo penetrasse nel tunnel, per massimizzare l’effetto della detonazione: lo scoppio, avvenuto a quasi metà della galleria, provocò un violento spostamento d’aria che frantumò tutti i finestrini e le porte. Il bilancio fu pesantissimo: 16 morti e 267 feriti.